Dal fiore della passione, un aiuto per l’ansia

A cura di Antonello Sannia

L’ansia è oggi una delle condizioni di più comune riscontro, anche in età adolescenziale. In questo caso essa è legata in buona parte all’assunzione di sempre maggiori responsabilità, alla tensione per i nuovi rapporti col mondo esterno e spesso alla scarsa tolleranza dell’autorità dei genitori. E’ un disagio che si presenta con una grande varietà di sintomi e di segni, che variano molto da persona a persona; alcuni sintomi sono però più frequentemente presenti e sono rappresentati da paure anche per cose poco rilevanti, angoscia, senso di agitazione e di indeguatezza, scarsa capacità di concentrazione, tachicardia e palpitazioni oppure sintomi gastrointestinali quali disturbi digestivi, bruciori di stomaco, nausea, meteorismo con sensazione di gonfiore addominale e dolori all’addome più o meno intensi; frequenti sono anche i disturbi del sonno.

Un aiuto per combattere questo disagio viene dal cosiddetto “fiore della passione”, la Passiflora (Passiflora incarnata), originaria dell’America centro meridionale, un rampicante di piccola taglia. La famiglia di appartenenza è quella delle Passifloraceae, che conta oltre cinquecento specie. La passiflora produce fusti erbacei o semilegnosi, di colore verde brillante, con numerosi viticci che consentono alla pianta di avvilupparsi a griglie e sostegni; in estate la passiflora si distingue per gli splendidi fiori bianchi, verdi, lilla, blu o rosa.

Per la preparazione dell’estratto secco si utilizzano i fiori. Il “fiore della passione” possiede una riconosciuta azione calmante e svolge una benefica azione nel contrastare i disturbi del sonno. Recentemente è stato dimostrato che alcuni flavonoidi della passiflora sono in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine situati nel cervello, determinando un aumento dei livelli intracerebrali di GABA, un aminoacido ad azione sedativa. Tale meccanismo spiegherebbe l’azione ansiolitica legata a questa pianta.