La “carta d’identità” delle aziende di integratori alimentari associate a Integratori & Salute

Una survey realizzata da Integratori & Salute, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia, rivela esigenze, percezione e prospettive delle aziende di integratori alimentari aderenti all’Associazione.

 

Dall’indagine di Integratori & Salute “La voce delle aziende: un’indagine delle loro prospettive ed esigenze”, alla quale hanno risposto 50 imprese di diverse dimensioni e ambiti di business, emerge, in primis, che la quasi totalità delle aziende del panel opera in Italia, principale mercato di riferimento. A seguire troviamo il resto dell’Europa (44%), l’Asia (28%), l’America (16%), l’Africa (10%) e l’Oceania (8%).

Le aziende di integratori intervistate sono soprattutto nazionali (60%), di dimensioni medio-grandi, mentre il 24% sono a capitale estero e il 16% sono multinazionali a capitale italiano.

Per circa l’80% delle aziende il modello di business prevalente è volto alla commercializzazione di integratori, mentre nella produzione domina quella per conto terzi. I clienti più rilevanti delle aziende di integratori sono i grossisti, seguiti dai distributori.

La popolazione aziendale è costituita principalmente da impiegati e operai, mentre quadri e dirigenti rappresentano mediamente il 20%.  La maggior parte delle aziende, pur non avendo la certificazione di parità di genere, considerano questo traguardo come uno degli impegni prioritari per i prossimi anni. Allo stesso tempo, le imprese del settore integratori oggetto della survey supportano smartworking (72%), programmi di formazione continua (72%) e flessibilità oraria (64%).

 

 

FARMACIA PRIMO CANALE DI VENDITA, VITAMINE E SALI MINERALI I PRODOTTI PREVALENTI

I primari canali di vendita sono le farmacie e parafarmacie e il B2B, seguiti da E-Commerce e Corner GDO.

Tra gli integratori proposti dalle aziende troviamo al primo posto vitamine e sali minerali (82%) seguiti da probiotici (80%), integratori per la funzione immunitaria (80%) e per la regolarità intestinale (76%).

 

UN SETTORE DALLA FORTE IMPRONTA INNOVATIVA  

L’86% delle aziende intervistate possiede un’unità di R&D che si occupa di tematiche regolatorie nell’ambito degli integratori alimentari. Tra le aziende del campione, le nazionali e le multinazionali a capitale italiano sono quelle che investono maggiormente in R&D.

Inoltre, secondo i dati dello studio, 8 aziende su 10 hanno collaborazioni di ricerca attive, principalmente con università o istituti di ricerca accademici.

Per il futuro, emerge dalla survey, gli investimenti saranno sempre più orientati a individuare nuove formulazioni di integratori alimentari (84%), alla digitalizzazione dei processi aziendali (68%), alla formazione e allo sviluppo del personale (62%) e all’espansione della distribuzione (48%).

 

“Oggi, grazie alla forte impronta innovativa del comparto siamo impegnati a ricercare e a progettare gli integratori di domani, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Un utilizzo degli integratori nei prossimi anni come strumento di prevenzione primaria può infatti costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. In generale, il futuro del nostro settore dipenderà anche dalla capacità delle imprese di integratori di innalzare il livello qualitativo dei propri prodotti e di partecipare attivamente al dibattito regolatorio. Le imprese devono continuare ad avere il coraggio di investire in ricerca e collaborare con il mondo scientifico per dimostrare l’efficacia dei nutrienti, anche adottando modalità di valutazione innovative.”

 

PRIORITÀ STRATEGICHE, SFIDE E PREOCCUPAZIONI DELLE AZIENDE

L’ampliamento del portafoglio prodotti (80%) è la priorità strategica assoluta per le aziende oggetto della survey, seguito da sostenibilità economica del business (58%), export (40%), e crescita per acquisizioni (26%).

Le sfide più rilevanti che le aziende sentono di dover affrontare riguardano le modifiche regolatorie in ambito di normativa europea (86%) alle quali le aziende stanno cercando di adeguarsi il più rapidamente possibile, i costi e la disponibilità delle materie prime (84%), la concorrenza nel settore (68%), il contesto geopolitico (68%) e la sostenibilità (58%).

Allo stesso tempo ci sono alcuni temi percepiti come preoccupanti dalle imprese di Integratori & Salute intervistate. Tra questi, solo per citarne alcuni, lassenza di armonizzazione a livello EU ed extra-EU rispetto ad argomenti come materie prime, gestione dei contaminanti, claim di prodotto e sanzioni. Proseguendo con le restrizioni applicate all’uso delle preparazioni botaniche negli integratori e, infine, il sempre maggior ricorso all’autocura da parte dei pazienti.

 

“Lo sguardo del settore, sempre orientato al futuro, sembra essere in netto contrasto con la situazione normativa a livello europeo”, prosegue Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Purtroppo, accade continuamente che diversi nutrienti vengano messi in discussione da parte della Commissione Europea in maniera scollegata dalla realtà scientifica. È auspicabile, pertanto, un’armonizzazione delle regole sugli integratori a questo livello, perché oggi ci troviamo di fronte a una regolamentazione frammentata che penalizza l’innovazione nel nostro Paese. Anche i processi di registrazione di nuovi nutrienti, come i ‘novel food’, vengono gestiti con metodologie ormai superate rispetto alle attuali conoscenze; una loro semplificazione comporterebbe enormi benefici sia per il settore che per i cittadini.”

 

L’IMPORTANZA DATA DALLE AZIENDE ALLE AZIONI ETICHE E A QUELLE IN AMBITO ESG

Infine, dall’indagine emerge che circa l’80% delle aziende del panel vanta procedure specifiche per gestire questioni etiche e si è dotato di un proprio codice etico di riferimento. Per quanto riguarda l’ambito ESG, le principali azioni sono legate al welfare (52%), a programmi di sicurezza e salute per i dipendenti (52%), e a interventi sul packaging (52%), seguite dalla promozione della parità di genere sul posto di lavoro (44%).

Il mercato degli integratori alimentari vale in Italia 4.091 milioni di euro oltre 51 mila lavoratori impiegati nel settore, la metà sono donne

  • È di 626 milioni di euro il contributo stimato del comparto degli integratori alimentari al PIL nazionale
  • Risulta pari a 781 milioni di euro il valore aggiunto diretto generato dalle aziende italiane di integratori associate a Integratori & Salute, parte di Unione Italiana Food
  • L’occupazione femminile totale che il settore contribuisce a sostenere è del 50%, contro una media nazionale del 42%, mentre quella laureata è del 34%, rispetto ad una media nazionale del 24%
  • È di 1,13 euro il PIL generato per 1 euro speso nell’acquisto di integratori da parte del consumatore finale dei

 

Milano, 1° luglio 2025. Un settore fiore all’occhiello del made in Italy alimentare capace di incidere sull’economia nazionale e in grado di farsi sostenitore dell’occupazione, in particolare quella femminile e laureata. Integratori & Salute, l’associazione di riferimento per il settore degli integratori alimentari in Italia e parte di Unione Italiana Food, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia, ha dato vita ad un’inedita analisi sugli impatti socio economici che il settore degli integratori alimentari ha contribuito a generare per il sistema Paese nell’anno 2023, realizzata sulla base dell’elaborazione dei dati di bilancio delle oltre 15.000 società di capitali italiane attive nei canali farmacia, parafarmacia e GDO e di quelli delle aziende italiane associate ad UIF che producono e/o distribuiscono integratori in Italia e all’estero.

 

I NUMERI CHE TESTIMONIANO IL RUOLO DEGLI INTEGRATORI PER IL “SISTEMA ITALIA”

I dati dell’analisi fotografano un settore in salute da un punto di vista economico, sociale ed occupazionale. A partire dalle vendite in valore che, nel 2023, nei tre canali analizzati, si sono attestate a 4.091 milioni di euro (IVA esclusa).

A fronte di questo, si stima che il settore degli integratori alimentari abbia contribuito a generare 4.626 milioni di euro di PIL, di cui 4.072 milioni di euro di valore aggiunto e 554 milioni di euro di IVA. Un risultato su cui hanno inciso le filiere di approvvigionamento e l’economia generata dal consumo di reddito da lavoro distribuito dal settore.

In particolare, a livello diretto, le farmacie, le parafarmacie e la GDO hanno generato 911 milioni di euro di valore aggiunto, realizzato tramite le vendite di integratori la cui domanda interna è stata prevalentemente soddisfatta dalle aziende associate a Integratori & Salute, le cui business unit di produzione o vendita hanno registrato 2.754 milioni di euro di fatturato in integratori (incluso l’export) e 781 milioni di euro di valore aggiunto.

Infine, da un punto di vista fiscale, Il settore degli integratori, nel suo complesso, ha generato nel 2023 un gettito annuo pari a 1.099 milioni di euro.

 

“Il settore degli integratori evidenzia dinamiche positive nel fatturato, nella produzione, nell’occupazione e negli investimenti”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “È un mercato solido e maturo dove il consumatore mostra sempre più fiducia verso l’utilizzo di questi prodotti, li prende con frequenza e anche con metodo perché è convinto che attraverso il consumo possa mantenere con maggior facilità il proprio stato di salute. In generale farmacia e parafarmacia rimangono i punti di riferimento privilegiati per l’acquisto di integratori alimentari, a dimostrazione di un consumo consapevole, guidato dai professionisti della salute: più dell’80% dei prodotti sono acquistati in questi canali.”

UN COMPARTO CHE SOSTIENE L’OCCUPAZIONE, SOPRATTUTTO QUELLA AL FEMMINILE

L’analisi dei comparti della filiera attivati a livello diretto, indiretto e indotto dall’industria degli integratori alimentari, ha permesso di accendere i riflettori sulla tipologia di occupazione sostenuta in termini di genere della forza lavoro.

In particolare, dall’analisi realizzata da Integratori & Salute, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia, è emerso che dei 51.719 occupati (ULA[1]), tra lavoratori diretti, indiretti e indotti, impiegati in Italia nel settore degli integratori, si stima il coinvolgimento di 25.805 donne che rappresentano ben il 50% dell’intera forza lavoro, a fronte di una media nazionale del 42%.

Scendendo nel dettaglio, l’analisi evidenzia la presenza del 77% di occupazione femminile (pari a 8.696 ULA) nelle farmacie, parafarmacie e imprese della GDO responsabili della vendita retail degli integratori. Allo stesso tempo si è riscontrato il 53% di occupazione femminile (pari a 3.000 ULA) nel settore della produzione e distribuzione intermedia degli integratori. Infine, nell’ambito delle aree riguardanti ulteriori fornitori della filiera e operatori coinvolti, le donne impiegate sono il 41% della forza lavoro (pari a 14.109 ULA).

 

LA CAPACITÀ DEL SETTORE DI GENERARE RICCHEZZA

Rapportando queste grandezze è possibile comprendere la capacità di questo settore di generate ricchezza e lavoro. Per 1 milione di euro di valore del mercato retail nazionale degli integratori, in media si generano 1,13 milioni di euro di PIL, si contribuisce per 0,27 milioni di euro al gettito fiscale e si sostengono 12,7 lavoratori equivalenti per un anno.

[1] Unità lavorative annue, ovvero lavoratori equivalenti a tempo pieno diretti, indiretti e indotti sostenuti dal settore

Il caldo è alle porte: vitamine e sali minerali per contrastare stanchezza e spossatezza sono tra gli integratori più utilizzati in Italia

L’estate porta con sé sfide per il benessere fisico e mentale a causa delle alte temperature e della sudorazione.

In questo contesto, l’utilizzo di integratori alimentari, in particolare sali minerali e vitamine, rappresenta un valido supporto per il nostro organismo.

Uno scenario confermato dai dati rilevati da New Line per Integratori & Salute, che mostrano performances positive di queste tipologie di integratori, soprattutto durante il periodo estivo.

I suggerimenti per affrontare al meglio la bella stagione.

 

15 Maggio 2025 – Durante l’estate è frequente avvertire un senso di spossatezza che può tradursi in affaticamento fisico e mentale. Le temperature elevate e l’eccessiva sudorazione mettono, infatti, a dura prova l’organismo, favorendo la perdita di sali minerali e l’alterazione dell’equilibrio idrosalino. In questo contesto, oltre a una corretta idratazione e a un’alimentazione equilibrata, un valido aiuto può arrivare dall’uso appropriato di integratori alimentari, in particolare di quelli a base di vitamine e sali minerali.

Questo bisogno di supporto si riflette anche nelle scelte dei consumatori italiani: nel 2024, secondo un’elaborazione di Integratori & Salute – l’associazione che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia ed è parte di Unione Italiana Food – su dati New Line relativi al canale Farmacia, i sali minerali e le vitamine conquistano il secondo e il terzo posto tra le categorie di integratori più utilizzati in Italia, subito dopo i probiotici.

In particolare, le vendite di integratori a base di sali minerali nel 2024 hanno registrato un valore di 265,9 milioni di euro (+6,7%) pari a 14,9 milioni di confezioni vendute (+3,4%), mentre le vendite di vitamine hanno toccato quota 202,9 milioni di euro in valore (+4,2%) e 12,6 milioni di confezioni vendute, stabile rispetto all’anno precedente.[1]

 

ESTATE: QUALI STRATEGIE ADOTTARE PER MANTENERE UNO STATO DI BENESSERE

Con l’arrivo della bella stagione e l’aumento delle temperature, sentirsi stanchi o spossati è del tutto normale. Oltre a questo, il caldo ha effetti sulla circolazione: le alte temperature determinano una dilatazione dei vasi sanguigni, che si traduce in gonfiore a piedi, gambe e caviglie. Allo stesso tempo, in estate si tende a fare meno sport, limitando l’effetto benefico del movimento dei muscoli sul drenaggio svolto dal sistema linfatico.

Ma quali sono le strategie per mantenere il benessere fisico in estate? La sensazione di stanchezza o spossatezza, che si avverte soprattutto durante il cambio di stagione, può dipendere da molteplici fattori, anche soggettivi”, commenta la dott.ssa Franca Marangoni, Responsabile Ricerca NFI (Nutrition Foundation of Italy). “Per contrastare questo stato, è fondamentale adottare strategie mirate, come migliorare la qualità del riposo e seguire un’alimentazione equilibrata che fornisca tutti i micronutrienti necessari per ridurre stanchezza e affaticamento. In particolare, le vitamine del gruppo B – come la vitamina B2, la vitamina B3, la vitamina B6, folati e vitamina B12 – insieme alla vitamina C e al magnesio, svolgono un ruolo importante nel sostenere la normale funzione psicologica e, insieme al ferro, nel mantenimento del metabolismo energetico. In caso di carenze, un’integrazione mirata – sempre sotto il parere e la supervisione del medico – può risultare un valido supporto per ripristinare i livelli ottimali e migliorare il benessere generale”.

  

DISIDRATAZIONE NEI MESI PIU’ CALDI: IL RUOLO DEI SALI MINERALI (IN PARTICOLARE PER GLI ANZIANI)

In estate, durante le giornate più calde, mantenere una corretta idratazione è fondamentale, poiché l’aumento della sudorazione comporta una maggiore perdita di liquidi ed elettroliti. In questi casi, bere acqua può non essere sufficiente. Il rischio di disidratazione è particolarmente elevato negli anziani, che possono avvertire meno lo stimolo della sete, o per chi pratica sport all’aperto. In un’ottica di prevenzione – accanto a semplici accorgimenti, come evitare l’esposizione nelle ore più calde, portare sempre con sé dell’acqua, consumare pasti leggeri e prediligere frutta e verdura – può rivelarsi utile, dietro consiglio del proprio medico, anche il ricorso a una corretta integrazione di magnesio e potassio.

“Se in estate, ad esempio, l’attività fisica è protratta nel tempo – prosegue la Dott.ssa Franca Marangoni – il reintegro idrico e salino diventa fondamentale. Nella letteratura scientifica, diverse ricerche associano l’impegno in attività faticose in ambienti caldi a perdite più o meno significative, attraverso il sudore, di specifici micronutrienti, come sodio, iodio, ferro, zinco e potassio. Una revisione sistematica[2] , che ha esaminato vari studi sul ruolo dei livelli di magnesio in relazione a diverse tipologie di attività fisica, ha evidenziato come la carenza di questo minerale durante l’esercizio intenso possa aumentare il rischio di affaticamento e indolenzimento muscolare, mentre il mantenimento dei livelli adeguati possa esercitare effetti positivi sulla riduzione della sensazione di indolenzimento muscolare, migliorando i tempi di recupero.”

 

BOOM IN ESTATE PER GLI INTEGRATORI DI MAGNESIO E POTASSIO E PER LE VITAMINE DEL GRUPPO B

Non sorprende, quindi, che secondo i dati rilevati da New Line relativi nel periodo luglio – settembre 2024, si registri un picco nelle vendite di integratori a base di magnesio e potassio, che raggiungono i 3,1 milioni di confezioni vendute (+0,4%), pari alla metà della vendita annuale del 2024 (6,1 milioni di confezioni). Seguono gli integratori a base di ferro, con 1 milione di confezioni vendute (+5,8%) e, stesso dato per gli integratori di magnesio con 1 milione di confezioni vendute, che mostrano un’ottima performance rispetto all’anno precedente, con incremento del +15,5%.

Anche gli integratori di vitamine mostrano un andamento positivo, con quelle del gruppo B che guidano la categoria anche nei mesi estivi con 1,1 milioni di confezioni vendute (+4%). In seconda posizione troviamo gli integratori a base di vitamina D, con 700 mila confezioni vendute (+3,7%) e, infine, la vitamina C con 500 mila confezioni vendute (+12,5%)

 

SOSTENERE LA SALUTE DELLA PELLE: IL CONTRIBUTO DELLE VITAMINE CONTRO LO STRESS DA ESPOSIZIONE SOLARE

Durante l’estate, è importante prestare attenzione anche alla salute della pelle, che risente dell’aumentata esposizione ai raggi solari. Un apporto nutrizionale ottimale e un’adeguata integrazione a base di vitamine possono rappresentare un valido complemento alle strategie tradizionali di fotoprotezione, come evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata o utilizzare schermi solari topici.

“Alcuni micronutrienti – conclude la dott.ssa Franca Marangoni – svolgono un ruolo chiave nel mantenimento della salute cutanea, come la vitamina B2, la vitamina B3, la vitamina A (necessaria per l’integrità delle cellule epiteliali) e lo zinco. La vitamina C, oltre a proteggere le cellule dallo stress ossidativo, stimola la sintesi di collagene, mentre l’associazione orale di vitamina C ed E è stata proposta per ridurre l’eritema indotto da raggi UV[3] . Anche la vitamina D, sebbene la sintesi endogena estiva sia spesso sufficiente, è stata associata a potenziali benefici in termini di fotoprotezione grazie alla sua capacità di modulare la risposta immunitaria”.[4]

[1] Dati New Line 2024, vendite in volume e valore, canale Farmacia.

[2] Tarsitano et al,. 2024

[3] Hartmann & Valenzuela, 2024

[4] Thompson & Kim, 2021

Integratori alimentari: vero o falso?

Un decalogo per fare chiarezza e sfatare le fake news

 

  1. GLI INTEGRATORI ALIMENTARI CURANO LE MALATTIE

FALSO! Gli integratori non hanno una funzione curativa. Il loro scopo principale è quello di avere un effetto metabolico/fisiologico per mantenere in efficienza il nostro organismo, il che vuol dire mantenere sane le persone che stanno già bene.

 

  1. L’EFFICACIA DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI È DIMOSTRATA DA STUDI SCIENTIFICI

VERO! Numerosi studi clinici e pubblicazioni scientifiche internazionali confermano il valore di alcune sostanze nutritive contenute negli integratori per il mantenimento di un buono stato di salute.

Recentemente Integratori & Salute ha pubblicato l’ultima edizione della sua Review Scientifica coinvolgendo un pool di esperti sui temi della nutrizione e della salute, con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle scoperte più significative della ricerca sperimentale e clinica sul ruolo degli integratori.

 

  1. GLI INTEGRATORI ALIMENTARI POSSONO SOSTITUIRE UNA DIETA VARIA ED EQUILIBRATA

FALSO! Nessun prodotto dovrebbe sostituire una dieta sana ed equilibrata, che normalmente è in grado di fornire tutti gli elementi necessari al normale sviluppo e al mantenimento in buona salute dell’organismo. Le indagini indicano tuttavia che tale situazione ideale non trova riscontro pratico per tutte le sostanze nutritive e presso tutti i gruppi di popolazione. Gli integratori possono, quindi, aggiungersi alla dieta in caso di aumentato fabbisogno di alcuni nutrienti, come accade ad esempio in gravidanza per l’acido folico, nella dieta vegetariana per la vitamina B12, o per ottimizzare le funzioni fisiologiche come accade in caso di assunzione di probiotici o di piante ed estratti.

 

  1. PER ACQUISTARE INTEGRATORI ALIMENTARI È NECESSARIA LA PRESCRIZIONE MEDICA

FALSO! Gli integratori alimentari non sono farmaci e sono quindi liberamente disponibili, senza bisogno di una prescrizione. Tuttavia, prima dell’acquisto e dell’assunzione di un integratore, è sempre consigliabile consultare il proprio medico o il farmacista, che hanno un ruolo importante di mediazione e consulenza, per guidare il consumatore nella scelta dell’integratore più adatto.

 

  1. GLI INTEGRATORI ALIMENTARI SONO PRODOTTI SICURI

VERO! La sicurezza degli integratori alimentari è garantita dalla normativa nazionale e comunitaria che regola ogni fase, dalla loro produzione alla commercializzazione. Gli integratori sono fonti concentrate di nutrienti o di altre sostanze con effetto nutritivo o fisiologico, le cui modalità di impiego e i relativi livelli massimi sono definiti dalla legislazione europea e nazionale. Gli integratori vengono prodotti seguendo standard rigorosi di gestione della sicurezza alimentare e controllo della qualità, che garantiscono che ogni fase della produzione sia monitorata per prevenire contaminazioni, errori di formulazione e rischi per la salute del consumatore.

 

  1. PER LE DONNE IN GRAVIDANZA/ALLATTAMENTO ALCUNI INTEGRATORI RISULTANO FORTEMENTE CONSIGLIATI

VERO! Durante la gravidanza e l’allattamento, l’apporto di alcune sostanze nutritive attraverso una dieta corretta può non essere sufficiente per l’aumentato fabbisogno metabolico. In questi casi esistono integratori specifici per compensare tali carenze; di norma sono consigliati dal medico, come nel caso dell’acido folico, che ha un dosaggio raccomandato per le gestanti.

 

7.PER GLI ANZIANI L’USO DI INTEGRATORI PUÒ ESSERE UN SUPPORTO A COMPLEMENTO DELL’ALIMENTAZIONE

VERO! Per quanto riguarda gli anziani, che potrebbero alimentarsi poco a causa di problemi di masticazione o digestivi, potrebbero essere utili integratori ricchi di alcuni nutrienti, indicati nelle linee guida del Ministero della Salute, per garantire un corretto apporto nutrizionale. Inoltre, gli anziani sono un gruppo a rischio di carenza di vitamina D, sia per la mancanza di esposizione alla luce solare, sia per la diminuita capacità di sintesi endogena. Quindi l’assunzione di integratori alimentari potrebbe essere utile per supplire a questa mancanza.

 

  1. GLI INTEGRATORI NON SONO SOTTOPOSTI AD ALCUNA REGOLAMENTAZIONE

FALSO! Anche se gli integratori alimentari non sono farmaci, non vuol dire che chiunque possa venderli e metterci dentro qualsiasi sostanza. Per immettere in commercio un integratore, è obbligatorio notificarne l’etichetta al Ministero della Salute, che svolge a sua volta un’attività di controllo e può richiedere una documentazione supplementare a supporto della sicurezza del prodotto, delle indicazioni salutistiche attribuite e di qualunque altro dato ritenuto necessario per una adeguata valutazione. Inoltre, l’etichetta deve obbligatoriamente riportare tutti gli ingredienti presenti nel prodotto; il nome delle categorie di sostanze nutritive o delle altre sostanze che caratterizzano il prodotto; la dose raccomandata per l’assunzione giornaliera; un’avvertenza a non eccedere le dosi raccomandate per l’assunzione giornaliera ed altre informazioni che consentono un uso corretto e sicuro.

 

  1. GLI INTEGRATORI ALIMENTARI SONO UTILI PER CHI FA SPORT

VERO! Per chi pratica sport, alcuni integratori risultano essere utili, come ad esempio: proteine, aminoacidi, sali minerali e vitamine, ma vanno scelti in base al tipo di attività e alle reali necessità. Un’alimentazione bilanciata rimane comunque sempre la base per il benessere e la performance sportiva.

 

  1. PROBIOTICI E PREBIOTICI SONO LA STESSA COSA

FALSO! I prebiotici sono fibre non digeribili che fungono da nutrimento per i batteri “buoni” presenti nell’intestino. Stimolano la crescita e l’attività di specifici ceppi batterici, contribuendo a migliorare l’equilibrio del microbiota intestinale. I probiotici sono microorganismi vivi, principalmente batteri e lieviti, che, quando ingeriti in quantità adeguate, apportano benefici alla salute. Questi microorganismi aiutano a ripristinare e mantenere un microbiota intestinale equilibrato. Tuttavia, in alcuni casi, prebiotici e probiotici vengono combinati per creare prodotti che contengano sia microorganismi vivi (probiotici) sia le sostanze necessarie al loro nutrimento (prebiotici), per un effetto potenziato sulla salute intestinale.

 

 “L’uso di integratori alimentari – commenta la dott.ssa Franca Marangoni – deve essere consapevole e quanto più personalizzato, in base alle esigenze e condizioni fisiologiche individuali. Le linee guida del Ministero della Salute suggeriscono alcune regole fondamentali per un’integrazione sicura ed efficace: 1) Non rinunciare mai a seguire una dieta equilibrata: gli integratori devono essere un supporto, non un’alternativa a un’alimentazione sana; 2) Valutare le reali necessità: prima di assumere un integratore, verificare l’eventuale carenza o fabbisogno aumentato per selezionare, se è il caso, il prodotto più indicato; 3) Non superare le quantità consigliate: l’assunzione eccessiva di alcune sostanze, anche di origine vegetale (considerate generalmente sane perché “naturali”) può avere effetti negativi sulla salute; 4) Leggere sempre l’etichetta: verificare gli ingredienti, le indicazioni e le modalità d’uso per evitare controindicazioni; 5) Chiedere consiglio a un medico o nutrizionista: soprattutto in caso di patologie, gravidanza o assunzione di farmaci”.

“Fatte queste premesse – conclude la dott.ssa Marangoni – gli integratori alimentari possono essere strumenti validi per supportare il benessere delle persone, ma il loro utilizzo deve essere guidato dalla consapevolezza e dalla corretta informazione. Un approccio equilibrato, basato su un’alimentazione sana e uno stile di vita attivo, è la chiave per trarre il massimo beneficio anche dall’integrazione in tutta sicurezza per la salute”.

Integratori alimentari e nuove evidenze scientifiche

Integratori & Salute, la realtà nazionale che rappresenta le principali aziende italiane di integratori alimentari e che è parte di Unione italiana Food, sarà presente ad In-Vitality, la fiera europea dedicata alla bellezza e al benessere, che si terrà a Milano il 20 e 21 novembre.

Integratori & Salute e Federchimica Gruppo Miaf – le Associazioni aderenti a Confindustria rappresentative della filiera degli integratori alimentari – in collaborazione con SISTE/ASSOERBE e EHPM, hanno organizzato, il 20 e 21 novembre a Milano, due momenti di confronto dedicati ad approfondire il tema dell’integrazione alimentare in occasione di In-Vitality 2024, la fiera europea dedicata alla nutraceutica e al benessere che sarà ospitata presso il Centro Congressi Allianz MiCo di Milano. Nell’Area Seminari di In-Vitality si alterneranno esperti di spicco del panorama accademico e industriale per analizzare temi cruciali legati agli integratori e, in particolare, ai probiotici.

 

LE NUOVE EVIDENZE SCIENTIFICHE NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI

La giornata di mercoledì 20 novembre inizierà con una tavola rotonda dedicata alle nuove evidenze scientifiche nel campo degli integratori alimentari, il cui dibattito sarà aperto da Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. Nel corso dell’appuntamento si parlerà anche del segmento dei Botanicals, con particolare riferimento alla qualità di questi prodotti.

A seguire, troveranno spazio interventi incentrati sulle linee guida prodotte in ambito associativo che ambiscono a migliorare la qualità dei prodotti immessi sul mercato: da quelle sulle tolleranze analitiche per sostanze diverse da vitamine e minerali, a quelle per la gestione dei fitosanitari negli integratori, fino a quelle sui residui di contaminanti negli integratori. La sessione si concluderà con una riflessione sulle prospettive future degli integratori alimentari.

 

Il RUOLO E LE POTENZIALITÀ DEI PROBIOTICI

La seconda giornata, giovedì 21 novembre, sarà dedicata ad approfondire il tema dei probiotici, con un focus sullo stato attuale e sulle proposte normative in Europa. Verranno trattate inoltre le potenzialità future dei probiotici, anche in relazione al contesto globale, dal punto di vista regolatorio, della ricerca e dell’innovazione. Un’occasione unica per gli operatori del settore di confrontarsi su sfide e opportunità, contribuendo così alla crescita e all’innovazione dell’intera filiera degli integratori alimentari.

 

INVITALITY: LA FIERA DEDCIATA ALLA BELLEZZA E AL BENESSERE

In-Vitality è un evento unico, che riunisce circa 300 aziende del settore cosmetico, della cura della persona e della nutraceutica, mettendo in mostra l’eccellenza del made in Italy. Uno showcase di due giorni mirato ad approfondire temi legati ad ingredienti, formulazioni e risorse innovative, sostenibili, naturali, che possono essere utilizzate per creare integratori e prodotti per la salute ed il benessere. Con il sostegno di importanti Associazioni di settore, in-Vitality offre formazione gratuita in presenza con particolare focus sulle sfide affrontate dalle aziende produttrici, le prospettive Europee, le funzioni regolatorie, gli andamenti di mercato e alcuni nuovi ingredienti e le loro applicazioni.

Integratori, comparto in crescita: l’Italia è il primo mercato in Europa, 30 milioni di italiani li hanno utilizzati nell’ultimo anno. Innovazione e ricerca, le sfide per rendere le imprese più competitive

Se ne è parlato oggi, durante i lavori dell’Assemblea annuale di “Integratori & Salute”, alla presenza delle principali aziende del comparto, che rappresentano un fiore all’occhiello del Made in Italy.

Per continuare a mantenere competitive le imprese e valorizzare l’eccellenza del settore italiano, l’Associazione auspica e lavora in favore di un’armonizzazione della regolamentazione sugli integratori a livello europeo.

In occasione dell’appuntamento, è stato presentato lo studio del Future Concept Lab “Immaginati nel 2040”, che ha indagato come vivremo tra 15 anni e a cosa daremo importanza, facendo un focus sulla salute e sul ruolo dell’integrazione alimentare nelle nostre vite.

 

Roma, 3 ottobre 2024 – Un settore in salute che guarda al futuro, puntando su innovazione e ricerca. E che auspica una regolamentazione armonizzata a livello europeo per gli integratori alimentari per rendere le imprese italiane sempre più competitive e all’avanguardia. Questi i principali temi di cui si è parlato oggi a Roma, nel corso dell’Assemblea annuale diIntegratori & Salute”, la realtà nazionale più rappresentativa del settore degli integratori alimentari, che conta circa 200 aziende nazionali e multinazionali su tutto il territorio italiano ed è parte di Unione Italiana Food, aderente al sistema Confindustria.

Nel nostro Paese, la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale rappresentano valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza: in questo scenario, il ruolo degli integratori alimentari riveste sempre maggiore centralità. Nell’ultimo anno, sono quasi 30 milioni gli italiani adulti (73%) che hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita[1].

 

“Oggi registriamo una crescita del settore degli integratori certamente più contenuta rispetto agli anni passati, soprattutto se guardiamo al periodo pandemico, ma parliamo comunque di un mercato che è ormai divenuto molto più solido e maturo”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Le persone che si avvicinano al consumo di integratori continuano ad aumentare e chi li usa già, dimostra una fedeltà crescente, ampliando anche la gamma di integratori utilizzati.  Si tratta di un segnale estremamente positivo per l’intero comparto – prosegue Scarpa – tuttavia, questo progresso sembra essere in netto contrasto con la situazione normativa a livello europeo. È auspicabile, pertanto, un’armonizzazione delle regole sugli integratori a questo livello, perché oggi ci troviamo di fronte a una regolamentazione frammentata che penalizza l’innovazione nel nostro Paese. Anche i processi di registrazione di nuovi nutrienti, come i ‘novel food’, vengono gestiti con metodologie ormai superate rispetto alle attuali conoscenze; una loro semplificazione comporterebbe enormi benefici sia per il settore che per i cittadini”.

 

ITALIA, LEADER EUROPEO NEL MERCATO DEGLI INTEGRATORI

Anche i dati economici confermano il buon andamento del settore. Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del comparto ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro e le vendite in quantità hanno sfiorato le 300 mila tonnellate. L’Italia si conferma il primo mercato europeo, con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%).

Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3,5 miliardi di euro, pari al 78% del totale, seguito a grande distanza da GDO (con una incidenza dell’7,7%), parafarmacie (7,6%) e canale “on line” (6,9%).

Il mercato degli integratori alimentari è in forte crescita anche a livello mondiale. Secondo i dati presentati da Intesa Sanpaolo[2] nel corso dell’evento, gli scambi internazionali sono quasi triplicati negli ultimi quindici anni. L’Italia ha acquisito nel tempo una crescente specializzazione nel settore. Nel 2023 le esportazioni italiane sono cresciute raggiungendo 1,9 miliardi di euro, con un saldo commerciale ampiamente positivo (894 milioni). Nei primi sei mesi del 2024, nonostante il rallentamento generalizzato del commercio mondiale, l’export di integratori alimentari dell’Italia ha mostrato un’ulteriore crescita a doppia cifra, meglio dei principali competitor europei.

 

INTEGRATORI, UN PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEI SISTEMI SANITARI

Grazie alla sua forte impronta innovativa, il settore italiano degli integratori è impegnato a ricercare e progettare gli ‘integratori del futuro’, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone. La principale funzione degli integratori alimentari è infatti quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono oggi, e lo saranno sempre di più anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto.

“Un utilizzo più strutturato degli integratori nei prossimi anni – afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salutepuò costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. L’integratore alimentare ha un ruolo cruciale nell’allungare il tempo di salute delle persone. Una recente ricerca, realizzata da PwC su dati Food Supplements Europe, ha dimostrato che l’adozione su larga scala di Omega 3 potrebbe far risparmiare all’Europa circa 20 miliardi di euro di spesa sanitaria. E questo considerando un solo un nutriente. Se estendessimo il discorso anche ad altri nutrienti, il risparmio derivante dall’uso di integratori, per la sanità pubblica, sarebbe enorme”.

 

“IMMAGINATI NEL 2040”: L’INDAGINE DEL FCL RIVELA ANSIE E ASPETTATIVE FUTURE DEGLI ITALIANI

Nel corso dell’Assemblea di “Integratori & Salute”, è stata presentata l’indagine commissionata da Unione Italiana Food al Future Concept Lab, dal titolo “Immaginati nel 2040”, per scoprire cosa pensano i nostri connazionali, guardando al futuro: Come vivremo tra 15 anni? A cosa si darà importanza? Quali saranno le nostre colonne della “felicità” e come potremo arrivarci al meglio?[3]

Oggi 1 italiano su 2 (55,3%) che guarda al futuro, lo fa in primo luogo con un po’ di ansia; 2 su 10 (19,3%) sono preoccupati per quello che ci attende, mentre solo 1 su 4 è ottimista (25,4%).  Tra gli aspetti della vita quotidiana che avranno più importanza nei prossimi 15 anni, i nostri connazionali indicano al primo posto, senza grandi sorprese, la salute (73,3%), seguita dal rispetto per l’ambiente (64,8%) e dal cibo, inteso come alimentazione sana e sostenibile (59,4%).

In questo contesto, per quanto riguarda gli integratori alimentari e il ruolo che assumeranno nel contribuire al mantenimento del benessere delle persone, gli italiani – proiettandosi tra 15 anni – immaginano che ci sarà sempre più bisogno di un’integrazione alimentare per le difese immunitarie (60%), per la cura del cuore e della pressione sanguigna (42%), per il benessere psicofisico (32,4%), per la salute intestinale (27,1%), ma anche per l’aspetto fisico (23,8%).  Secondo lo studio realizzato dal Future Concept Lab, gli integratori saranno utili in futuro anche per compensare eventuali carenze di prodotti alimentari legate al cambiamento climatico (27,8%). Allo stesso tempo come opzioni valide di prevenzione in alleanza con il sistema sanitario (26,2%), per una salubre dieta alimentare quotidiana (25,8%) e infine per ottimizzare la corretta assunzione di nutrienti essenziali (20,2%)

[1]Indagine Future Concept Lab, 2022

[2] Intesa San Paolo, dati 2024

[3] Future Concept Lab, “Immaginati nel 2040”. Indagine condotta per Unione Italiana Food (1.000 interviste, campione rappresentativo dei 16 – 60enni per sesso, età, area geografica, dimensione comune di residenza) a luglio 2024.

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