6 italiani su 10 usano gli integratori alimentari in chiave preventiva per rafforzare il sistema immunitario e meglio gestire stress e ansia

 

  • Integratori & Salute presenta i dati della ricerca Kantar sul consumo di integratori: gli italiani si confermano consumatori attenti e responsabili
  • Per quasi 6 italiani su 10 prevenzione e supporto per uno stile di vita bilanciato sono le principali motivazioni d’acquisto: i connazionali consumano integratori in via preventiva per rafforzare il sistema immunitario e per il «supporto fisico», mentre le principali aree di intervento, a disturbo presente, sono legate a stress, stati d’ansia, problemi legati al sonno
  • Nel 2020, il mercato ha acquistato quasi il 12 % di consumatori “new comers”. Il 41% degli intervistati conferma la farmacia come punto di vendita per eccellenza

 

Integratori & Salute, l’associazione italiana di categoria aderente a Confindustria e parte di Unione Italiana Food, presenta i risultati, raccolti tra la fine di gennaio e inizio febbraio 2021, della ricerca commissionata a Kantar*, nata con l’obiettivo di comprendere come sia cambiato il consumo degli integratori nel corso del 2020. L’analisi sull’impatto del Covid-19 evidenzia come la preoccupazione sanitaria abbia portato a un cambiamento nelle modalità di acquisto ed a una maggiore attenzione alla salute.

Cosa muove i consumatori di integratori all’acquisto

Il 58% degli intervistati assume integratori per preservare o migliorare lo stato di salute, in particolare come supporto fisico per il sistema immunitario o come aiuto per malesseri legati allo stress, agli stati d’ansia e ai disturbi legati al sonno.

Un consumatore evoluto

Quando si tratta di spesa, i consumatori si dimostrano attenti all’ingredientistica dei prodotti che acquistano e leggono con attenzione l’etichetta.

Tra questi, coloro che consumavano gli integratori anche prima della pandemia (l’88%) mostrano una maggiore consapevolezza e attenzione alla propria salute, che si traduce principalmente in un aumento della regolarità di assunzione, in una maggiore prevenzione e nell’estensione agli altri membri della famiglia di questo comportamento d’uso. La salute e soprattutto un’alimentazione sana ed equilibrata sono due punti cardini nello stile di vita dei consumatori di integratori.

Il 12% delle persone intervistate si è dichiarato new comer, ovvero nuovo al mondo degli integratori. Coerentemente con la diffusa preoccupazione per la salute, la maggior parte dei new comers utilizza integratori in ottica preventiva, da un lato per prevenire l’insorgere di disturbi (39%), dall’altro per rafforzare le difese immunitarie (sia proprie che dei famigliari – 38%). Il cambiamento delle abitudini legate soprattutto alle restrizioni necessarie per limitare il diffondersi del virus ha influito negativamente sul benessere psico-fisico di molte persone. Nel corso del 2020, infatti, si è registrato un incremento di disturbi quali stress, ansia e peggioramento della qualità del sonno, Per risolverli, il 36% dei new comers intervistati ha dichiarato di essersi affidato per la prima volta a prodotti da banco, tra cui gli integratori.

Le fonti di informazione: farmacisti e medici sono sempre i punti di riferimento

La farmacia e la parafarmacia rimangono il luogo elettivo di acquisto: i consumatori “abituali” si affidano al parere di farmacisti (45%), personale medico generico (36%) e specialista (21%), di cui apprezzano presenza, competenza ed esperienza. Tra questi utilizzatori si è assistito anche ad un aumento di acquirenti online (l’online è un nuovo punto vendita per l’acquisto di integratori per il 20% di chi ha fatto l’ultimo acquisto su piattaforma e-commerce), spinti da una maggiore convenienza, risparmio di tempo e comodità.
Anche per i nuovi user, il parere dell’esperto rimane fondamentale. Il farmacista e le riviste specializzate sono la principale fonte di informazione che li porta a prediligere il canale d’acquisto offline, permettendogli un contatto diretto con questa figura di riferimento.

L’omnicanalità

La possibilità di acquisto online o offline introduce il tema dell’omnicanalità. Anche quando l’acquisto avviene in un punto d’acquisti fisico (farmacie, parafarmacie e corner), la ricerca di recensioni online e la visita del sito internet della marca è ricorrente. Allo stesso modo, il consiglio del farmacista e del medico è rilevante per chi acquista online.

Bisogno di saperne di più

Tuttavia, quando si parla di integratori, i consumatori li associano prevalentemente alle categorie delle vitamine e dei minerali, segno della necessità di ampliare ulteriormente la conoscenza delle altre categorie del comparto e delle loro peculiarità.

Le principali informazioni ricercate sugli integratori riguardano i loro benefici: risulta importante veicolare quale è l’effetto reale nell’assunzione dell’integratore (quali vantaggi apportano alla persona). Seguono a distanza l’indicazione terapeutica e il loro prezzo di vendita.

La fotografia dei consumatori di integratori alimentari che emerge da questa ricerca è chiaro” – conclude Alessandro Golinelli, Presidente di Integratori Italia. – “Parliamo in questo caso di acquirenti responsabili che percepiscono gli integratori alimentari come complementari a una corretta alimentazione e non come sostituti a uno stile di vita equilibrato. La pandemia ha certamente puntato i riflettori sul tema salute, che si è confermato in un consumo consapevole di integratori. Se da un lato coloro che già li consumavano hanno incrementato la regolarità di assunzione, estendendone l’uso anche agli altri membri della famiglia, dall’altro i new comers sembrano aver trovato per la prima volta una valida risposta ad alcuni disturbi legati a questa pandemia.

“La scelta dell’integratore è oggi una scelta consapevole ed è infatti spesso mediata da consigli degli esperti. La farmacia (e parafarmacia) ricopre un ruolo fondamentale sia nella fase di raccolta delle informazioni che nel momento di acquisto – ricorda Matteo Roccio, Client Partner Kantar Italiaanche in un periodo così difficile come quello della pandemia, che ha visto, per altre categorie, un allontanamento del consumatore dal negozio fisico a favore dell’online. Questo conferma l’importanza del contatto diretto con la figura dello specialista nel mondo integratori”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* 1000 interviste a utilizzatori, principali e/o co-decisori di acquisto di integratori con diverse finalità: alimentari, per il benessere quotidiano, per le difese immunitarie, per lo sport, etc.

Stile di vita, alimentazione ed integrazione nell’epoca del Covid-19. Lo stato dell’arte

Stili di vita equilibrati, che comprendano anche un’alimentazione bilanciata e completa, sono fondamentali per mantenere in una condizione di efficienza il sistema immunitario e per consentire all’organismo di rispondere efficacemente alle infezioni, incluse quelle di natura virale. La dieta mediterranea, per esempio, fornisce una vasta gamma di micro-nutrienti importanti per il mantenimento in efficienza del sistema immunitario. Anche l’esercizio fisico regolare contribuisce alle strategie di modulazione della risposta immunitaria.

Carenza di micronutrienti, come vitamine, minerali ed acidi grassi essenziali. Le basi biochimiche

È largamente riconosciuto (anche dai claims specifici autorizzati da EFSA) il ruolo che vitamine come A, B6, B12, C, D, e l’acido folico e minerali come zinco, ferro, selenio, e rame svolgono come cofattori di molti enzimi coinvolti nei processi immunitari. Numerosi studi dimostrano inoltre che gli acidi grassi della serie omega 3 accelerano la risoluzione dei processi infiammatori. Anche alcuni fitocomposti (come i polifenoli) e il microbiota intestinale (e quindi anche i vari fattori che ne modulano la composizione e l’attività, come i probiotici ed i prebiotici) influenzano fasi specifiche dei processi di risposta immunitaria e dell’infiammazione. Studi recenti mostrano che carenze specifiche di questi micronutrienti (vitamine e oligoelementi) con azione immunomodulante si osservano anche nei paesi sviluppati, in particolare negli anziani.

Alimentazione e stile di vita: quale ruolo per l’integrazione?

Stili alimentari non equilibrati, ormai diffusi in una società prevalentemente sedentaria come la nostra, comportano un eccesso di calorie e di macronutrienti e l’esclusione di specifici alimenti. Una porzione rilevante della popolazione generale è a rischio di non assumere in quantità adeguate tutte le sostanze utili al benessere, incluse quelle legate al mantenimento della funzione del sistema immunitario: dal consumo di vegetali, inadeguato in una parte significativa della popolazione, deriva per esempio più del 70% della quota giornaliera di vitamina C, ma anche porzioni importanti di quella di vitamina A (60% circa del totale giornaliero), vitamina B6 e ferro (più del 40%), zinco (un terzo circa del totale). Secondo l’analisi dei dati raccolti nell’ambito del Global Burden of Disease, nella regione europea è inadeguato anche il consumo di pesce, e quindi di acidi grassi omega-3 a lunga catena (EPA e DHA) che come è stato dimostrato svolgono un ruolo di rilievo anche nella funzione immunitaria.

 

Echinacea, alleato del benessere delle vie respiratore

Ben conosciuta e utilizzata da centinaia d’anni, le proprietà dell’Echinacea sono validate da numerose evidenze scientifiche.

Fin dai tempi antichi le comunità dei nativi nordamericani utilizzavano questa pianta per le sue straordinarie proprietà, e la devozione verso il suo utilizzo era tale da farla ritenere una pianta sacra. Per i nativi americani le virtù dell’Echinacea erano tali da trovare applicazione in svariate situazioni: lenire morsi e punture velenose, cicatrizzare le ferite, preparare collutori contro il mal di denti e infusi per combattere gli stati influenzali.

Inizialmente Linneo attribuisce all’Echinacea il nome di Rudbeckia, in onore di O. Rudbeck, botanico svedese del XVII secolo. Successivamente, nel 1794, Moench, botanico e naturalista tedesco, cambia il nome in Echinacea, di etimologia greca (Echinos significa “riccio di mare” per la forma della parte superiore della pianta, ma è solo dall’inizio del XX secolo che l’Echinacea entra nella pratica di cura quotidiana: la tintura madre è attualmente tra i rimedi più venduti negli Stati Uniti, e da allora si avvia la sua diffusione anche nel vecchio continente

Aiuta a favorire il funzionamento del sistema immunitario e favorisce la cicatrizzazione delle piccole ferite. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’Echinacea nell’aiutare a ridurre il verificarsi delle malattie da raffreddamento delle prime vie aeree tipiche della stagione fredda. Per questo motivo viene considerata dotata di azione “preventiva”.

 

L’Echinacea appartiene alla famiglia delle Asteraceae; sotto il profilo botanico, le specie più attive sono la Purpurea e l’Angustifolia. Vediamo nel dettaglio la loro azione:

 

Azione immunostimolante, in particolare favorisce il benessere delle prime vie aeree:

  • ha una buona azione immunostimolante aspecifica confermata da prove sperimentali quali aumento della capacità dei leucociti totali di inglobare e distruggere virus e batteri, della differenziazione dei leucoociti immaturi in leucocociti maturi più attivi, del numero e dell’attività dei macrofagi e della produzione di interferone e di altre sostanze capaci di stimolare il sistema immunitario Particolarmente importante sembra l’aumento della produzione di interleukina 10, perchè essa svolge un ruolo primario nella stimolazione dei linfociti.

 

  • E’ stato anche dimostrato che l’echinacea è in grado di opporsi all’azione depressiva sul sistema immunitario tipica di molti antibiotici. Sono stati condotti numerosi studi clinici per valutare l’efficacia di questo estratto, in particolare come immunostimolante utile nella prevenzione di alcune malattie infettive delle prime vie aeree di origine sia batterica sia virale.

 

  • Per valutare i suoi benefici sono stati effettuati 24 studi, i cui risultati sono i seguenti: nei gruppi trattati con Echinacea l’incidenza di infezioni dell’albero respiratorio è stata del 29,3% e in quelli placebo del 36,7%. Inoltre, il tempo di recupero dei soggetti trattati con Echinacea era significativamente superiore rispetto a quello osservato nei gruppi placebo.

 

  • Azione anti-infiammatoria: L’Echinacea può stimolare la produzione di ormoni glicocorticoidi da parte delle ghiandole surrenali, ormoni che hanno una potente azione anti-infiammatoria. Ciò spiegherebbe, almeno in parte, la sua attività anti-infiammatoria.

 

I dati oggi presenti in letteratura ne autorizzano l’uso anche in gravidanza.

 

 

Osservatorio Integratori & Salute: ferro, risorsa fondamentale per la lotta contro l’anemia

In Italia la mancanza di ferro interessa 3 persone su 10, soprattutto donne*. In particolare, nelle donne in gravidanza, comporta un rischio maggiore di morte e malattie per la madre e il feto.

L’anemia colpisce mezzo miliardo di donne in età riproduttiva in tutto il mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riconosce l’anemia come problema di salute pubblica a livello globale e punta a una riduzione del 50%  tra le donne in età riproduttiva entro il 20251 come riportato anche nella sezione “Mind the gap” di IADSA2.

L’anemia nelle donne in età riproduttiva è una delle principali sfide per la salute pubblica, con un impatto a lungo termine sulla loro salute, dei loro figli e dello sviluppo economico. Anche Integratori & Salute, associazione italiana aderente a Confindustria, da sempre impegnata a contribuire alla crescita della conoscenza, del corretto utilizzo e della qualità dell’integratore alimentare, fa il punto sulla supplementazione del ferro in gravidanza e nella lotta globale contro l’anemia.

L’OMS afferma che “Una dieta contenente quantità adeguate di ferro biodisponibile dovrebbe essere sostenuta per la prevenzione e il controllo dell’anemia“. Buone fonti alimentari di ferro includono carne, alcuni cereali integrali, legumi, noci, verdure verdi e frutta secca

Ma in molte parti del mondo il consumo di ferro tra le donne in gravidanza è inferiore a quanto dovrebbe essere e perciò bisognerebbe fare ricorso ad una corretta supplementazione. In particolare, l’OMS raccomanda l’integrazione di ferro per donne in età fertile

Vi sono molti potenziali fattori scatenanti la carenza di ferro, tra cui infezioni / infiammazioni (ad esempio disfunzione enterica ambientale, EED), carenze di micronutrienti diverse dal ferro (ad esempio vitamina B12 e folato) e fattori genetici (ad esempio emoglobinopatie)3.

In questa condizione, le dimensioni e il numero dei globuli rossi di un individuo (la concentrazione di emoglobina) scendono al di sotto di un certo livello e di conseguenza la capacità del sangue di trasportare l’ossigeno in tutto il corpo risulta alterata. Ciò può influire sulla capacità fisica, sulle prestazioni lavorative e sulla funzione cognitiva.

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References

1 https://www.who.int/nutrition/publications/globaltargets2025_policybrief_anaemia/en/

2              https://www.iadsa.org/mind-the-gap/english/iron#intro

3            VISTA E VITA | VOL. 30 (2) | 2016

*Intervista Manuela Pastore, dietista dell’Unità Operativa di Endocrinologia in Humanitas

 

Stress e umore nero da rientro? Un aiuto dall’Hypericum

Con l’autunno ormai alle porte e il ritorno in ufficio, o in home-office per chi è ancora in smart working, calo dell’umore, stanchezza e affaticamento mentale sono i grandi nemici di questa stagione. Un aiuto può venire dagli integratori a base di iperico. L’Osservatorio di Integratori & Salute ne chiarisce il ruolo.

 

I mesi autunnali rappresentano un periodo delicato che richiede al nostro organismo di adattarsi ai cambiamenti pur mantenendo ritmi sostenuti, talvolta stressanti. È abbastanza comune, in questi ultimi mesi dell’anno, avvertire un calo di energia, faticare a concentrarsi nel lavoro e nelle attività di ogni giorno: si tratta di una normale risposta fisiologica del nostro organismo.

 

L’Osservatorio di Integratori Italia segnala l’Hypericum perforatum, comunemente noto come iperico o erba di San Giovanni, pianta della famiglia delle Hypericaceae, diffusa in tutta Europa. Il nome erba di San Giovanni deriva dal fatto che veniva usata in modo rituale nella notte del 24giugno, dedicata a questo santo.

 

L’iperico è incluso dal Ministero della Salute nella lista delle piante ammesse negli integratori alimentari –se ne utilizzano la parte aerea con i fiori, i fiori e le sommità. L’uso dell’iperico nella medicina tradizionale riguarda principalmente il miglioramento del tono dell’umore, della stanchezza mentale temporanea, il trattamento di infiammazioni blande della pelle e delle ferite minori e il miglioramento di disturbi gastrointestinali.2,3 Secondo le Linee Guida ministeriali normale tono dell’umore, rilassamento e benessere mentale sono i principali benefici di questa pianta1.

L’attività dell’iperico si basa su alcune molecole appartenenti a classi chimiche diverse: le più note sono

l’ipericina (un antrachinone)4 e l’iperforina (un chetone terpenico ciclico).5 L’ipericina contribuisce a sostenere l’umore4.

Bisogna ricordare che gli integratori sono alimenti e non farmaci, e che è necessario armonizzare il loro utilizzo nell’ambito di corretti stili di vita e di una dieta sana ed equilibrata. Tuttavia, l’Hypericum perforatum va assunto responsabilmente Si deve porre attenzione all’assunzione in contemporanea con altri farmaci, di cui può modificare la biodisponibilità (es. antidepressivi, pillola anticoncezionale e alcuni farmaci anticoagulanti). È controindicato in età pediatrica e nell’adolescenza. Per qualsiasi dubbio comunque è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico o al farmacista di fiducia.

Bambini, donne, anziani: ad ogni età la corretta integrazione alimentare

Prosegue la terza edizione della campagna informativa sugli integratori alimentari, promossa da Integratori & Salute e Unione Nazionale Consumatori con un focus sulla supplementazione nelle diverse fasce d’età

Prosegue la collaborazione tra Integratori .& Salute, parte di Unione Italiana Food, e l’Unione Nazionale Consumatori, con la terza edizione della campagna informativa sugli integratori alimentari nata per fornire una “bussola” per permettere ai consumatori di orientarsi nel mondo degli integratori alimentari, ed evitare le notizie parziali e combattere le fake news. Dopo la vitamina D, il focus adesso è sull’integrazione alimentare in rapporto alle varie fasce di età. Anche questo tema è presentato con una videografica informativa condiviso attraverso la pagina FB e gli altri strumenti di comunicazione di Unione Nazionale Consumatori e attraverso la newsletter  e il sito internet della prima associazione dei consumatori in Italia.

La seconda videopillola è stata realizzata grazie al contributo di Domenico Careddu, Pediatra FIMP,  Vincenzo De Leo, Direttore scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia, Dipartimento di Medicina Molecolare e dello sviluppo, Università di Siena e Giovanni Scapagnini, Ordinario di Nutrizione Umana, Dipartimento Scienze per la Salute, Università degli Studi del Molise e Vicepresidente SINUT.

ETA’ PEDIATRICA

L’alimento ideale dalla nascita fino al sesto mese è, senza alcun dubbio, il latte maternoa.” dichiara Careddu “Dal primo anno di vita, è possibile considerare una supplementazione con Vitamina D e K, la cui concentrazione nel latte materno dopo la nascita è bassa. Dopo il primo anno di vita, l’utilizzo di integratori alimentari può essere necessario  in bambini che  seguono  diete di esclusione  o in altre situazioni a rischio di carenza. È bene ricordare che soprattutto nei ragazzi che praticano sport a livello pre-agonistico/agonistico, l’alimentazione deve consentire di fornire il miglior supporto metabolico alla prestazione, mantenendo contestualmente un peso ed una composizione corporea normali.”

LA DONNA

Nella fase della pubertà, periodo di passaggio dall’infanzia all’età adulta, può essere utile integrare con Vitamina D, che ha un ruolo fondamentale nel metabolismo osseo” commenta De Leo. ”In età fertile la vitamina B1 si è dimostrata un trattamento efficace per le mestruazioni dolorose e la vitamina E può essere utilizzata nel trattamento della dismenorrea primaria, grazie alla sua attività anti- ossidantea. Infine, per contrastare gli effetti dell’iniziale decremento degli estrogeni in peri-menopausa – l’alterazione della termoregolazione, della stabilità vasomotoria, del ritmo sonno-vegliab – negli ultimi anni si sono affermate come terapie i fitoestrogeni, prodotti nutraceutici che, oltre a rappresentare una buona alternativa alla terapia ormonale sostitutiva, si sono dimostrate in grado di esercitare una spiccata attività antiossidante e antinfiammatoria.”

INTEGRATORI E INVECCHIAMENTO CEREBRALE

Il cervello è l’organo del corpo che invecchia più velocemente e in maniera più significativa rispetto a tutti gli altri tessuti dell’organismoa” dichiara Scapagnini “In quest’ottica, trovare delle sostanze che aumentino le difese naturali del cervello, rappresenta sempre più un’emergenza socio-sanitaria. Numerose sostanze nutraceutiche, sono state oggetto di ricerche sperimentali e cliniche, in quanto potenzialmente efficaci nel supportare le funzioni cerebralib. In generale, il cervello è particolarmente sensibile a carenze vitaminiche, e in particolare alcune vitamine del gruppo B svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della fisiologia cerebrale. Gli omega-3 sono considerati acidi grassi essenziali.”

L’edizione 2020 proseguirà nei prossimi mesi con il focus sul microbiota intestinale.  Dopo una prima fase, i video saranno disponibili anche sul sito integratoriebenessere.it e sulla pagina FB Integratori e Benessere.

Documento IADSA Mind the Gap su sole e Vitamina D

La International Alliance of Dietary/Food Supplement Associations (IADSA) ha lanciato Mind the Gap, la presentazione informativa che faciliterà una comunicazione più efficace sui benefici degli integratori alimentari, in particolare sulla Vitamina D. Contenuto scaricabile qui.