Un aiuto naturale contro i disturbi da raffreddamento
Durante la stagione invernale molte persone sono soggette ai cosiddetti disturbi da raffreddamento, che si manifestano in genere con una serie di sintomi quali mal di gola, infiammazione a carico dei bronchi con tosse secca e talvolta con espettorato, malessere generale, Raffreddore e talvolta anche febbre. Questi disturbi sono particolarmente frequenti nei soggetti a maggiore rischio di Depressione immunitaria – ad esempio i bambini, gli anziani e i diabetici. Infatti è noto che il sistema immunitario è importantissimo per proteggere l’organismo dalle infezioni, sia virali sia batteriche, e quindi ogni suo deficit facilita l’insorgenza delle malattie infettive.
Un principio attivo naturale assai utile in questo periodo per incrementare le difese immunitarie dell’organismo è l’Echinacea, che ha una buona azione immunostimolante confermata da prove sperimentali.
Numerosi studi clinici infatti hanno valutato l’efficacia dell’echinacea, in particolare nei disturbi infettivi di origine sia batterica sia virale. Lavori di metanalisi indicano che sono stati arruolati nei vari studi clinici finora effettuati circa 5000 soggetti, sia in età adulta sia in età pediatrica, con risultati clinici decisamente confortanti per quanto riguarda il miglioramento di persone affette da disturbi infiammatori delle prime vie aeree. E’ stato anche osservato che tali risultati consentono di ridurre in modo consistente le recidive.
Per contrastare i disturbi da raffreddamento delle prime vie aeree, può essere utile seguire il suddetto schema di assunzione: un primo ciclo di 30 giorni, seguito da un periodo di intervallo di 15 giorni, ripetendo poi altri due cicli intervallati da una sospensione di 15 giorni. Questo schema può essere iniziato in autunno e consente di ridurre significativamente l’incidenza delle malattie da raffreddamento tipiche della stagione fredda. Può essere usato in gravidanza e nel bambino a partire dai 12 mesi di età.
Se, nonostante le precauzioni, insorgono i sintomi da raffreddamento – mal di gola, infiammazione a carico dei bronchi con tosse secca e talvolta con espettorato, malessere generale, Raffreddore e talvolta anche febbre – un valido aiuto usato da tempo immemorabile per la sua efficacia, dimostrata in tempi recenti da sempre più numerosi studi scientifici, è la Propoli.
Essa è un prodotto apistico, che assicura la disinfestazione dell’alveare e quindi protegge la salute delle colonie delle api. Essa ha dimostrato di possedere interessanti azioni benefiche, tra cui:
– azione antibatterica: è uno dei migliori antibatterici naturali, la cui attività è di tipo sia batteriostatico sia battericida. Questa attività è legata sia ad un’azione diretta della propoli sui germi sia allo stimolo che esso esercita sulle capacità di difesa dell’organismo. Studi recenti hanno anche dimostrato che un estratto secco di propoli riduce del 40% la capacità dello Staphylococcus aureus di aderire alle cellule ospiti. Questo meccanismo d’azione concorre a spiegare l’attività antibatterica della propoli. Può anche essere utilizzata assieme agli antibiotici; lo scopo di questo abbinamento è soprattutto quello di combattere la riduzione delle difese immunitarie causata dagli antibiotici, che è molto spesso la causa delle recidive.
– azione antivirale: alcuni studi indicano che la propoli ha una valida azione su molti ceppi di virus, soprattutto quelli responsabili dell’influenza, del Raffreddore e dell’herpes. Per ottenere la massima efficacia la propoli va data il più precocemente possibile, quindi ai primi segni del disturbo, proseguendo per un periodo non inferiore ai 15 giorni.
– Azione anti-infiammatoria: ulteriori studi evidenzierebbero nella propoli anche un’azione anti-infiammatoria, antiossidante e antiradicalica.
La propoli non va usata in gravidanza e durante l’allattamento, ma può invece essere usata con sicurezza nel bambino anche in tenera età.
Fibre alimentari
Le fibre alimentari sono sostanze di origine vegetale distribuite nella verdura, frutta, nei cereali e loro derivati, legumi, alghe. Le fibre, contrariamente alle proteine, grassi e carboidrati, sono resistenti all’azione digestiva degli enzimi prodotti dall’uomo, quindi passano inalterate attraverso l’intestino tenue e raggiungono intatte il colon, dove vengono degradate dalla flora batterica.
Questo comportamento è dovuto alla loro particolare struttura. Infatti, le fibre alimentari sono formate da catene più o meno complesse di carboidrati non attaccabili dagli enzimi che scindono l’amido ed altri comuni zuccheri.
L’apporto giornaliero di fibre alimentari, in linea con le raccomandazioni europee, dovrebbe essere intorno ai 30 g nei soggetti adulti; nei bambini la quantità è inferiore. Si dovrebbero consumare ogni giorno circa 600 g di verdure/frutta intere (non succhi o centrifugati che sono stati privati di fibra) e circa 300 g di cereali e loro derivati, possibilmente poco raffinati.
Gli alimenti dove maggiormente è presente fibra sono legumi secchi e freschi, cereali, pane e pasta integrale, orzo intero, verdure (es. radicchio, melanzane, carote, cipolla), frutta fresca e secca (es. pera, lamponi, ribes, castagne).
A cosa servono?
fibra d’avena: contribuisce all’aumento della massa fecale
fibra di frumento: contribuisce all’aumento della massa fecale e all’accelerazione del transito intestinale
fibra d’orzo: contribuisce all’aumento della massa fecale
fibra di segale: contribuisce alla normale funzione intestinale
le pectine: contribuiscono al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue ; l’assunzione di queste sostanze durante il pasto contribuisce alla riduzione dell’aumento del glucosio ematico post-prandiale
Primavera: un aiuto dalle vitamine
Per mantenere o raggiungere uno stato di benessere in primavera, la corretta alimentazione e un sano stile di vita sono gli elementi cardine; non di rado però si verificano situazioni di malnutrizione per eccesso calorico o lipidico, glucidico o proteico o per difetto, soprattutto di vitamine e minerali, tali da rendere necessari interventi correttivi e, nell’ultimo caso, un’integrazione di questi micronutrienti. In particolare, in primavera, l’organismo ha necessità di assumere con l’alimentazione tutte le vitamine. Per esempio è importante arricchire la razione quotidiana con alimenti ad elevati contenuti di:
- Vitamina C (si trova in natura negli agrumi, kiwi, peperoni, cavolfiori, cipolle, spinaci, prezzemolo, ananas, verze, frutti di bosco), indicata per i suoi effetti trofici e protettivi sulla circolazione, in particolare sui capillari, e per contrastare i raffreddori, così frequenti in primavera per i repentini sbalzi di temperatura;
- Vitamina A e betacarotene (sua provitamina): tutti i vegetali di colore giallo e arancio ne sono dotati, come carote, pomodori, arance, banane, zucca, patate, aglio; è importante per la vista, soprattutto per la visione crepuscolare, contrasta i processi di invecchiamento delle cellule e mantiene in particolare il buon stato di salute degli epiteli (cute e mucose)
- Vitamina E (contenuta in tutte le verdure a foglie verdi, germe di grano e legumi): aiuta a contrastare i radicali liberi, è infatti un potente antiossidante assai prezioso contro i processi d’invecchiamento.
Gli integratori alimentari possono essere un utile complemento laddove l’alimentazione è povera di questi nutrienti essenziali. I più utilizzati sono i composti di vitamine molto labili, come le idrosolubili (C e gruppo B) che si alterano facilmente negli alimenti per effetto del calore. Per questo dovrebbero essere integrate nell’alimentazione soprattutto dei bambini e degli anziani, specie questi ultimi per le loro difficoltà a consumare ortaggi a causa dei frequenti problemi masticatori. Ma anche durante la gravidanza e l’allattamento per l’aumentato fabbisogno sia della gestante che della “nutrice”. Un ruolo prezioso può essere svolto, sempre nel periodo primaverile, dai cosiddetti “integratori funzionali”, ovvero quegli integratori a base di svariate sostanze come estratti vegetali, fibre, probiotici, prebiotici dotati di attività coadiuvante i processi fisiologici dell’organismo e le reazioni metaboliche.
Vacanze a tutto benessere: cosa mettere in valigia
Prevedere problemi durante il periodo di ferie, specie se ci sono bambini, è sempre difficile.
Ecco quindi una breve carrellata di alcune delle più comuni sintomatologie, con l’auspicio che non venga utilizzato nulla di ciò che portate perché siano veramente… delle belle vacanze.
Antiacidi: idrossido di magnesio ed alluminio in compresse, oppure compresse di argilla (4 -5 compresse al di) o anche capsule di carbone vegetale attivo, utile anche in caso di intossicazione o diareea.
Anticinetosico: il viaggio può essere in alcuni casi un supplizio, e spesso la nausea è di natura nervosa (ad esempio la paura di volare); a questo punto può essere utile qualche compressina di valeriana, ma se i motivi sono costituzionali possono giovare compresse di dimendrinato, ma anche compresse di zenzero possono essere di grande aiuto. E’ possibile abbinare i due prodotti.
In caso di viaggi molto lunghi per attenuare i sintomi da jet-lag può risultare vantaggioso assumere prima di partire e durante tutta la permanenza melatonina.
Antispastico: butilscopolamina ; utile anche l’assunzione di una camomilla calda, oppure integratori a base di melissa.
Lassativo: integratori a base di senna o frangula.
Antidiarroico: loperamide. Presupponendo che la Diarrea sia di natura batterica o da intossicazione, è consigliabile assumere fermenti lattici ed è assolutamente necessario reidratarsi con acqua e sali minerali.
Antidolorifico: diclofenac oppure ibuprofene. Utili anche integratori alimentari a base di Harpagaophytum o Boswelia.
Antipiretico: paracetamolo, vitamina C – fino a un grammo al giorno – , succo di sambuco.
Punture di insetti: per evitarle utili – soprattutto per i bimbi – i prodotti a base di citronella e/o geranio. E’ utile anche l’assunzione di vitamina B6.
Punture di insetto: se si è punti prometazina crema o, se c’è anche uno stato infiammatorio, (rossore diffuso) pomata all’idrocortisone; da evitare l’esposizione al sole dopo l’applicazione.
Sono consigliabili impacchi di infuso di elicriso e calendula, pomata alla calendula per attenuare l’infiammazione.
Prodotti per gli occhi: decongestionanti (es. nafazolina collirio) o colliri a base di Eufrasia e camomilla. Assumere compresse di mirtillo e licopene e soprattutto non scordarsi gli occhiali da sole.
Per chi porta le lenti a contatto, specie quelle morbide, fare molta attenzione all’igiene ed usare colliri umettanti (lacrime artificiali) per evitare un’eccessiva secchezza dell’occhio.
Strappi muscolari: pomata al ketoprofene o naproxene. Ripristinare l’equilibrio salino con integratori in bustine a base di magnesio e potassio.
Eritema solare: prometazina in crema oppure crema di dimetindene; di grande giovamento anche la crema di calendula o un oleolito di calendula, iperico, elicrisio (in parti uguali).
Ricordarsi che in caso di scottatura la prima cosa da fare è evitare il colpo di calore e raffreddare la pelle con acqua fresca. Per la prevenzione, è opportuna un’integrazione a base di betacarotene.
Tutto questo senza scordarsi che le vacanze siano vacanze, il nostro corpo e la nostra mente ne ha bisogno. Nei luoghi di vacanza dove vengono proposti innumerevoli attrazioni, sport e prove di varia natura, cercate di valutare le vostre reali possibilità. Meglio una vacanza “noiosa” ma rilassante che una vacanza da “Rambo” per tornare a casa più stanchi di prima!
Quindi buone vacanze a tutti!
Estate, attenzione all’idratazione!
Quest’anno il bel tempo ha stentato un pò ad arrivare. Ciononostante l’estate, sembra, non ci risparmierà temperature torride, che secondo le previsioni meteorologiche avranno il loro massimo picco, proprio all’inizio di stagione, fino alla prima metà di luglio. Il caldo, specialmente umido, rappresenta un notevole rischio per la salute, in particolare per anziani, bambini e per i soggetti affetti da patologie metaboliche e cardiovascolari. E’ importante quindi non sottovalutare questa variabile ambientale e prepararci al grande caldo attuando delle semplici strategie preventive per mantenere un corretto equilibrio idrosalino e un adeguato stato di idratazione.
Il calore eccessivo infatti provoca nel corpo adattamenti termoregolatori, di cui la sudorazione è l’esempio più eclatante, mirati a mantenere stabile la temperatura dell’organismo. Se il corpo perde troppi liquidi o sali, si sviluppano i sintomi del cosiddetto “esaurimento da calore”. Senza adeguati provvedimenti, e continuando ad essere esposti al calore, si va’ verso la disidratazione, con aumento della temperatura corporea e sviluppo del “colpo di calore”, situazione di emergenza particolarmente grave e talvolta addirittura fatale.
Se nell’adulto sano, queste condizioni si verificano solo in casi eccezionali, come durante esercizio fisico prolungato sotto il sole e nelle ore di massimo calore, nei soggetti a rischio, come gli anziani, gli aumenti di temperatura ambientale possono causare una disidratazione anche in situazioni di riposo e a casa. Gli anziani infatti percepiscono meno il calore, trascurando quindi la ricerca dell’ombra o di zone rinfrescate, e soprattutto tendono a bere meno liquidi su base regolare. La migliore strategia per combattere l’”esaurimento da calore” è quella di introdurre quantità sufficienti di liquidi, almeno un litro e mezzo al giorno, e di cibi idratanti, cioè ad alto contenuto di acqua, come frutta e verdura.
La bevanda ideale è l’acqua, fresca ma non ghiacciata, da 8 a 10 bicchieri al giorno, e per gli sportivi, è consigliato l’uso di integratori salini per compensare quelli persi col sudore. Un’ottima alternativa sono i frullati e le spremute di frutta. Un’altra regola d’oro è quella di evitare assolutamente le bevande alcoliche che contribuiscono alla disidratazione. Ci sono poi abitudini dettate dal buon senso come quella di evitare di uscire nelle ore in cui la temperatura è più alta (dalle 11 alle 17), di usare vestiti leggeri, di lino o cotone, di colore chiaro e ampi per facilitare la traspirazione, di tenere fresca la testa, magari usando cappelli di colore chiaro, e di evitare di fare lavori pesanti o esercizi fisici durante le ore più calde.
Inverno: come rinforzare le difese immunitarie
Durante la stagione invernale bambini e anziani, soprattutto, rischiano di ammalarsi per il freddo intenso che, causando l’abbassamento delle difese immunitarie, espone a malattie ed aggressioni virali, batteriche, fungine, etc. L’alterazione dei meccanismi di difesa determina l’incapacità da parte dell’organismo di rispondere adeguatamente e quindi di proteggersi dall’attacco di fattori esterni nocivi. Come conseguenza del deficit della risposta immunologica si verifica anche una maggiore suscettibilità alle infezioni cutanee e mucose, come stomatite aftosa ricorrente, Herpes simplex recidivante, verruche cutanee, candidosi, etc.
COME RINFORZARE LE DIFESE IMMUNITARIE
La risposta immunitaria può essere potenziata grazie all’azione di alcune sostanze particolarmente utili nella difesa attiva dell’organismo. L’utilizzo di tali sostanze può essere indicato in caso di infezioni cutanee e delle mucose, come coadiuvante alle terapie convenzionali, dopo trattamenti prolungati con farmaci, per contrastare una scarsa funzionalità del sistema immunitario e la maggior predisposizione alle infezioni. L’assunzione di tali sostanze è particolarmente utile quando la Dieta giornaliera non è sufficiente a garantire livelli costanti ed ottimali dei suoi componenti vitaminici ed antiossidanti, la cui carenza causa anomalie delle membrane cellulari.
ALCUNI SOSTANZE UTILI:
- ACIDO ALFA LIPOICO, un ottimo antiossidante
- SELENIO, rappresenta un elemento chiave nella difesa contro le infezioni virali
- CURCUMA LUNGA, pianta tropicale originaria dell’India, è un’erba perenne della famiglia dello zenzero. La parte utilizzata è rappresentata dal rizoma. I suoi principali costituenti sono olio essenziale, amido, curcuminoidi (curcumina).
- LENTINUS EDODES (FUNGO SHITAKE), molto rinomato in Cina ed in Giappone sin dall’antichità come rimedio per il benessere dell’organismo. Risulta composto da proteine, grassi (soprattutto acido linoleico), carboidrati, fibre solubili ed insolubili, minerali e vitamine B2 e C.
- GRIFOLA FRONDOSA FUNGO MAITAKE: è un tipo di fungo molto raro che cresce nella regione Nord orientale del Giappone.
- ASTRAGALUS MEMBRANACEUS BUNG. RADICE ASTRAGALO ORIENTALE, pianta molto usata nella medicina cinese come tonico e rinforzante dell’energia vitale.
- UNCARIA TORMENTOSA WILLD DC CORTECCIA GIALLA UNCARIA: liana tipica della foresta amazzonica. La parte utilizzata è rappresentata dalla corteccia gialla in quanto più ricca di principi attivi rispetto agli altri tipi bianca e rossa.
- WITHANIA SOMNIFERA DUNAL RADICE WITHANIA: è una pianta molto conosciuta denominata anche Ginseng indiano. La parte utilizzata è rappresentata dalla radice.
Bambini e integratori, come e quando
(Estratto dalle Raccomandazioni del Ministero della Salute sul corretto utilizzo degli integratori alimentati in età pediatrica)
L’acido ascorbico o vitamina C è una vitamina idrosolubile importante per la sintesi del collagene. Ha un potente effetto antiossidante e promuove l’assorbimento del ferro.
Fluoroprofilassi: poiché la carie dei denti da latte influisce negativamente sulla dentatura definitiva, l’attuale fuoroprofilassi è mirata alla minima somministrazione di fluoro protettiva per la carie e che non induca fluorosi. Secondo le Linee Guida della Società Italiana di Odontoiatria Infantile, l’assunzione raccomandata è da due settimane a due anni di una compressa da 0.25mg o l’equivalente in gocce; da due a quattro anni una compressa da 0.50mg; da 4 fino a 12 anni una compressa da 1 mg.
Lo iodio fa parte delle molecole degli ormoni tiroidei e la sua principale funzione è assicurare all’organismo una normale funzione tiroidea per il corretto processo di crescita e morfogenesi di organi e apparati.
Il rame è un altro elemento essenziale per il metabolismo energetico a livello cellulare, per la produzione di tessuto connettivo e per la sintesi di peptici neuroattivi.
Gli acidi grassi
Integratori di acidi grassi: secondo i più recenti dati sperimentali, anatomopatologi e clinici, l’acido arachidonico e l’acido docosaesaenoico avrebbero un ruolo nello sviluppo del tessuto nervoso; la funzione di tali acidi grassi nell’infanzia è stata considerata in termini di raccomandazioni dietetiche da parte di numerosi organismi e comitati internazionali. Secondo gli esperti, il fabbisogno giornaliero dovrebbe essere circa lo 0.3% dell’energia giornaliera totale. Le principali fonti lipidiche di acido arachidonico e acido docosaesaenoico sono costituite da olio di pesce e uovo. Gli effetti più vantaggiosi dell’integrazione di questi due acidi grassi vengono osservati nella fenilchetonuria e nella fibrosi cistica.
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