Con eleuterococco e rodiola un pieno di energia!

Con l’arrivo dei primi caldi, ci si trova spesso a dover affrontare disturbi come la spossatezza, l’apatia e l’irritabilità. Tutto ciò è legato principalmente al cambio di stagione: l’organismo deve affrontare uno stress legato a una diversa alternanza di luce e buio e alle temperature che iniziano gradualmente a salire. Per affrontare la nuova stagione e i cambiamenti che essa porta con sé, si necessita di molta più energia rispetto a quella utilizzata normalmente, provocando così, all’interno dell’organismo, stati di sonnolenza e stanchezza.

Il calo psico-fisico è una condizione molto diffusa in questa stagione. I sintomi tipici sono rappresentati da ansia, calo della memoria e delle prestazioni mentali in genere, oltre alle già menzionate sonnolenza, svogliatezza e inappetenza” – spiega il prof. Antonello Sannia, Presidente della Società di Medicina Naturale.  “Un supporto per ritrovare il benessere psico-fisico arriva dalle piante” – aggiunge l’esperto.

A questo proposito, Integratori & Salute, in collaborazione con il prof. Sannia, fornisce alcuni consigli per ritrovare le energie perse.

L’eleuterococco, originario dalla Siberia e dalla Mongolia, se preso due volte al giorno, mattina e primo pomeriggio, ha un’azione energizzante e aiuta ad incrementare la resistenza allo stress. A livello cerebrale, stimola l’attenzione e la concentrazione migliorando, di conseguenza, la performance mentale; in più favorisce il sistema immunitario con una stimolazione dell’attività dei globuli bianchi” – precisa il prof. Sannia.

Altra pianta, che ci viene in aiuto, è il lepidium meyenii. Si tratta di un tubero che cresce sulle Ande e viene utilizzato sia per le sue proprietà nutritive sia per quelle toniche ed energizzanti. L’assunzione ideale, la mattina presto e primo pomeriggio, in questo modo si può vedere maggiormente la sua efficacia.

Con l’inizio della bella stagione, aumentano le occasioni di poter praticare sport all’aperto per più momenti settimanali. Un aiuto in più per mantenere la normale funzione muscolare, evitando dolori, e la pressione sanguina ci viene dai cibi ricchi di potassio come banane, pomodori secchi e ceci. Sottolinea il prof. Sannia: “Un altro aiuto verde per questo argomento viene dalla rodiola, da assumere sempre al mattino e metà pomeriggio, data la sua azione tonica psico-fisica: accorcia il tempo di recupero muscolare e aumenta la sintesi di proteine nei muscoli”.

Si ricorda che in ogni periodo dell’anno, ancor più se si tratta di mesi interessati da cambi di stagione come quello che stiamo vivendo, bisogna assumere un giusto quantitativo di fibre, pari a trenta grammi negli adulti – nei bambini la quantità è inferiore, poiché hanno la funzione di regolare l’intestino, favoriscono la crescita di batteri buoni e rallentano l’assorbimento di grassi e zuccheri.

Arriva il freddo: nessuna paura per pelle e capelli

Con l’arrivo dell’autunno aumentano le insidie per i capelli, ma soprattutto per la pelle, facilmente soggetta in questa stagione a secchezza, arrossamento, screpolature. Le aggressioni non arrivano solo dalle temperature in calo: l’aria secca degli ambienti riscaldati e lo smog contribuiscono infatti all’inaridimento della cute, senza considerare che le stesse repentine variazioni di temperatura, ogni volta che dall’esterno si passa a un ambiente riscaldato, sottopongono la pelle a un brusco stress per via del passaggio dal caldo al freddo.

 

La dottoressa Mariuccia Bucci spiega quali sono i differenti tipi di pelle secca e come proteggerla. “Si definisce “secca” una pelle carente di lipidi cutanei, dall’aspetto sottile e fragile, che appare visibilmente poco elastica, disidratata e desquamata. In una pelle secca, il contenuto idrolipidico dello strato corneo è sensibilmente inferiore rispetto ai valori fisiologici. Possiamo quindi distinguere tra PELLE SECCA DISIDRATATA e ALIPIDICA.

 

La pelle disidratata (“carenza di acqua”) è caratterizzata da un deficit che interessa la componente idrica, importante per la funzione di barriera, per la protezione dagli agenti irritanti e per le proprietà meccaniche della cute.

Quella alipidica (“carente di lipidi”) si distingue, invece, per una secchezza cutanea dovuta ad un’insufficiente secrezione sebacea. La minore produzione di grassi cutanei rende la pelle più fragile e sensibile, soggetta a rughe e ad altri segni dell’invecchiamento. La carenza dei lipidi può essere dovuta a un deficit di lipidi intercorneocitari (le ceramidi), sostanza cementante tra le cellule dello strato corneo che determina la perdita di acqua trans-epidermica dal derma sottostante.”

 

E’ oramai assodato che la quantità di acqua presente nello strato corneo è pesantemente influenzata dall’umidità ambientale. In altre parole, quando diminuisce l’umidità esterna, si riduce di riflesso anche la percentuale di acqua negli strati superficiali dell’epidermide. Così come dopo una prolungata esposizione a raggi UV, freddo, aria condizionata, riscaldamento eccessivo o vento, la pelle tende a seccarsi progressivamente. In simili circostanze, è importante interpretare i segnali d’allarme che l’organismo ci invia: la pelle – visibilmente stressata, arida e desquamata – richiede alcuni piccoli accorgimenti tali da consentire alla cute stessa di ripristinare le barriere fisiologiche perdute.

 

Un’adeguata idratazione cutanea è indispensabile per garantire una certa plasticità ed elasticità alla pelle. L’alimentazione gioca un ruolo di primo piano sull’aspetto della pelle. Un adeguato apporto di acqua contribuisce indubbiamente a mantenere una pelle elastica e in ottimo stato. Per idratare la cute – evitando così la pelle secca – oltre all’acqua è bene garantire all’organismo una giusta quantità di acidi grassi insaturi, proteine e aminoacidi, importantissimi per garantire il buon funzionamento delle componenti del derma.

 

Di seguito un elenco di integratori che possono aiutare pelle e capelli:

 

  • Collagene idrolizzato arricchito di aminoacidi, come glicina, acido glutammico, lisina, prolina, valina, che incrementano significativamente il grado di idratazione cutanea, stimolando i sistemi enzimatici preposti alla sintesi di PCA (acido pirrolidon carbossilico), uno dei più rappresentativi componenti del fattore di idratazione naturale (NMF) della pelle; oppure con l’assunzione di glucosammina che stimola la produzione di glicosaminoglicani, i precursori dell’acido jaluronico.

 

  • Acidi grassi polinsaturi (PUFA) consente, invece, di ripristinare la funzionalità delle membrane cellulari che, per carenza di PUFA – dovuta a diete scriteriate o a danno indotto dai radicali liberi – viene meno, con perdita di fluidità delle stesse. Acidi grassi Omega-3 è particolarmente utile perché i lipidi sono indispensabili per garantire l’integrità strutturale e funzionale della pelle. Svolgono altresì un importante ruolo a livello dello strato corneo: consentono infatti la proliferazione e la differenziazione dei cheratinociti (le cellule strutturali di pelle, unghie e capelli), rendendo quindi la pelle più idratata e più sana e i capelli più robusti. I principali principi nutritivi sono gli acidi grassi Omega-3 EPA e DHA e l’acido grasso Omega-6 GLA da olio di borragine. L’effetto antinfiammatorio del GLA è stato studiato anche per contrastare l’eccessiva secchezza della pelle e l’eczema atopico.

 

  • Valina, leucina e isoleucina, precursori degli acidi della serie omega 6, ne ottimizza la sintesi; con le medesime finalità è prezioso il contributo della vitamina F o vitageno che è composta da un pool di acidi grassi essenziali; a propria volta, anche le vitamine C, E, betacarotene, biotina, gruppo B possono avere risvolti positivi a carico dell’idratazione cutanea.

 

  • Per il trattamento degli inestetismi o delle alterazioni degli annessi cutanei, la cui fragilità è in genere associata a carenze nutrizionali, più che a eventi traumatici o meccanici o comunque esterni: in caso di fragilità del fusto del capello è utile assumere aminoacidi solforati.

 

In generale, i nutrienti presenti in una formulazione finalizzata agli annessi cutanei, sono scelti in base a una duplice strategia: azione antiossidante e protettiva, garantita per esempio da betacarotene, vitamine C ed E, CoQ10, selenio, rame, zinco, ferro, e manganese, calcio pantotenato; azione ristrutturante per la presenza per esempio di metionina, cistina, arginina, ovvero aminoacidi solforati, che svolgono un’azione ristrutturante sulle cheratine di unghie e capelli, acido glutammico, vitamina B6 , vitamina H o biotina e vitamina F o vitageno che posseggono in particolare un effetto riequilibrante in caso di fragilità di unghie e capelli.

La Grindelia, un’utile risorsa naturale per la tosse

La Grindelia, originaria delle regioni paludose della California e del nord del Messico, è una specie rustica appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Questa pianta erbacea tende a lignificare alla base assumendo l’aspetto di un cespuglio; i suoi fusti sono ramosi e le foglie allungate a margine seghettato. La secrezione resinosa avvolge e ricopre tutte le parti aeree delle piante di Grindelia e il fiore di color giallo acceso, detto capolino.

La Grindelia veniva tradizionalmente usata dagli Indiani d’America per le sue funzioni sedative della tosse ed, inoltre, anche per trattare alcune affezioni cutanee come irritazioni e scottature. Grazie alle attività antispasmodiche, espettoranti, antiflogistiche ed antibatteriche di questa pianta, oggi i suoi estratti sono un efficace alleato in caso di tosse, bronchite, catarro, spasmi della muscolatura bronchiale e pertosse.

La Grindelia contiene due tra i flavonoli più noti, la quercitina e il kempferolo, composti particolarmente interessanti per quanto riguarda i loro effetti sulla salute umana. Nello specifico, queste sostanze sono in grado di inibire un enzima rilasciato durante il processo infiammatorio, la cosiddetta “l’elastasi leucocitaria”, che può danneggiare l’epitelio respiratorio se prodotta in maniera sregolata dall’organismo, come avviene in caso di stati infiammatori dell’apparato respiratorio (Melzig, 20011; Gehrmann, 20022, Pettersen, 20023). L’estratto di Grindelia può essere un’utile risorsa che la natura mette a disposizione per aiutare a combattere gli stati di raffreddamento e tosse che ancora affliggono tante persone durante la stagione primaverile.

Contenuti scientifici tratti dal Dossier sugli integratori a base di piante a cura della dr.ssa Vitalia Murgia e scaricabile da questo sito.

 


1 Melzig MF, Löser B. Ciesielski S. 2001. Inhibition of neutrophil elastase activity by phenolic compounds from plants. Pharmazie. 2001 Dec;56(12):967-70.
2 Gehrmann B, Melzig MF. 2002. Re-evaluation studies on Grindelia robusta Nutt. Revista de Fitoterapia 2, Suppl.1 91
3 Pettersen CA, Adler KB. 2002. Airways Inflammation and COPD: Epithelial-Neutrophil Interactions. Chest, 121; 142-150.

Un aiuto naturale contro i disturbi da raffreddamento

Durante la stagione invernale molte persone sono soggette ai cosiddetti disturbi da raffreddamento, che si manifestano in genere con una serie di sintomi quali mal di gola, infiammazione a carico dei bronchi con  tosse secca e talvolta con espettorato, malessere generale, Raffreddore e talvolta anche febbre. Questi disturbi sono particolarmente frequenti nei soggetti a maggiore rischio di Depressione immunitaria – ad esempio i bambini, gli anziani e i diabetici. Infatti è noto che il sistema immunitario è importantissimo per proteggere l’organismo dalle infezioni, sia virali sia batteriche, e quindi ogni suo deficit facilita l’insorgenza delle malattie infettive.

Un principio attivo naturale assai utile in questo periodo per incrementare le difese immunitarie dell’organismo è l’Echinacea, che ha una buona azione immunostimolante confermata da prove sperimentali.

Numerosi studi clinici infatti hanno valutato l’efficacia dell’echinacea, in particolare nei disturbi infettivi di origine sia batterica sia virale. Lavori di metanalisi indicano che sono stati arruolati nei vari studi clinici finora effettuati circa 5000 soggetti, sia in età adulta sia in età pediatrica, con risultati clinici decisamente confortanti per quanto riguarda il miglioramento di persone affette da disturbi infiammatori delle prime vie aeree. E’ stato  anche osservato che tali risultati consentono di ridurre in modo consistente le recidive.

Per contrastare i disturbi da raffreddamento delle prime vie aeree, può essere utile seguire il suddetto schema di assunzione: un primo ciclo di 30 giorni, seguito da un periodo di intervallo di 15 giorni, ripetendo poi altri due cicli intervallati da una sospensione di 15 giorni. Questo schema può essere iniziato in autunno e consente di ridurre significativamente l’incidenza delle malattie da raffreddamento tipiche della stagione fredda. Può essere usato in gravidanza e nel bambino a partire dai 12 mesi di età.

Se, nonostante le precauzioni, insorgono i sintomi da raffreddamento – mal di gola, infiammazione a carico dei bronchi con  tosse secca e talvolta con espettorato, malessere generale, Raffreddore e talvolta anche febbre – un valido aiuto usato da tempo immemorabile per la sua efficacia, dimostrata in tempi recenti da sempre più numerosi studi scientifici, è la Propoli.

Essa è un prodotto apistico, che assicura la disinfestazione dell’alveare e quindi protegge la salute delle colonie delle api. Essa ha dimostrato di possedere interessanti azioni benefiche, tra cui:

–      azione antibatterica: è uno dei migliori antibatterici naturali, la cui attività è di tipo sia batteriostatico sia battericida. Questa attività è legata sia ad un’azione diretta della propoli sui germi sia allo stimolo che esso esercita sulle capacità di difesa dell’organismo. Studi recenti hanno anche dimostrato che un estratto secco di propoli riduce del 40% la capacità dello Staphylococcus aureus di aderire alle cellule ospiti. Questo meccanismo d’azione concorre a spiegare l’attività antibatterica della propoli. Può anche essere utilizzata assieme agli antibiotici; lo scopo di questo abbinamento è soprattutto quello di combattere la riduzione delle difese immunitarie causata dagli antibiotici, che è molto spesso la causa delle recidive.

–      azione antivirale: alcuni studi indicano che la propoli ha una valida azione su molti ceppi di virus, soprattutto quelli responsabili dell’influenza, del Raffreddore e dell’herpes. Per ottenere la massima efficacia la propoli va data il più precocemente possibile, quindi ai primi segni del disturbo,  proseguendo per un periodo non inferiore ai 15 giorni.

–      Azione anti-infiammatoria: ulteriori studi evidenzierebbero nella propoli anche un’azione anti-infiammatoria, antiossidante e antiradicalica.

La propoli non va usata in gravidanza e durante l’allattamento, ma può invece essere usata con sicurezza nel bambino anche in tenera età.

Rientro no stress dalle vacanze

Le vacanze sono finite e il ritorno alla routine quotidiana non è un momento piacevole da affrontare. Una ricerca condotta dall’Istat nel 2010 ha evidenziato infatti che ben un italiano su dieci soffre del cosiddetto stress da rientro o post vacation blues.

Senso di stordimento, calo dell’attenzione, mal di testa, digestione difficile, raffreddore, mal di gola, tosse e dolori muscolari sono i sintomi principali. Il cambiamento di ritmi dalla spiaggia alla scrivania, il traffico cittadino, gli orari fissi rendono infatti difficoltoso il riadattamento alle vecchie abitudini. Per questo, per rendere meno traumatico questo momento, potrebbe essere utile seguire alcuni accorgimenti: prevedere almeno 1 o 2 giorni di decompressione tra il rientro dalle vacanze e il ritorno al lavoro; cercare di rendere per quanto possibile graduale l’impatto con il lavoro, senza voler eccedere da subito; prolungare il clima della vacanza organizzando week end fuori città o uscite con gli amici per mantenere vivi i ricordi piacevoli; stillare un elenco di obiettivi da raggiungere per incanalare le proprie energie nelle varie attività in maniera efficace ed efficiente; praticare una regolare attività fisica che permetta all’organismo di sentirsi bene come in vacanza.

Non bisogna poi trascurare l’importanza di una sana alimentazione che in questo periodo dovrebbe essere ricca di quelle sostanze in grado di aiutarci a superare lo stress e i malesseri ad esso collegati. Fondamentale rimane il consumo di frutta, ricca di vitamine e sostanze antiossidanti che possono aiutarci a combattere Ansia e stress. L’uva rossa ad esempio, funge da ricostituente naturale grazie alla presenza di potassio, magnesio, fosforo, calcio e ferro e contribuisce alla prontezza mentale grazie agli zuccheri di rapida assimilazione di cui è ricca.

Questi consigli devono però fare i conti con i diversi stili di vita imposti dal ritorno alla quotidianità che non sempre consentono di metterli in pratica facilmente, specialmente quando si parla di alimentazione. Per questo, quando non si è certi dell’assunzione quotidiana delle giuste quantità di micronutrienti, può essere utile ricorrere all’integrazione di alcune sostanze che hanno proprietà benefiche sul nostro organismo, quali ad esempio le vitamine del gruppo B per garantire l’energia che occorre in questo periodo. A tutto vantaggio del benessere va invece l’assunzione di estratti di alcune piante, tra le quali ad esempio la griffonia, una pianta che contiene il 5-HTP, l’aminoacido diretto precursore della serotonina, principale mediatore e regolatore dell’umore, della fame e del sonno. Anche l’integrazione con omega-3, in questo particolare periodo dell’anno, può essere utile per gli effetti sulle funzioni del sistema immunitario. Per prevenire e alleviare gli eventuali disturbi gastrointestinali che spesso si manifestano al ritorno dalle vacanze, può invece essere utile assumere probiotici che possono avere effetti positivi sull’equilibrio della flora batterica.

Infine, per porre rimedio alle conseguenze dello stress da rientro che si manifestano a volte anche sui capelli che appaiono sfibrati e poco vigorosi, può essere utile ricorrere agli integratori alimentari appositamente studiati a base di vitamine, minerali, amminoacidi o altre sostanze.

Si tratta di piccoli e semplici accorgimenti che aiutano a facilitare la ripresa dei ritmi quotidiani, a mantenere il benessere e avere la marcia in più necessaria ad affrontare la stagione fredda ormai alle porte.

Per ricominciare con energia, un aiuto dagli integratori alimentari

Il rientro in città spesso porta con sé un po’ di malumore, acuito anche dai fastidi legati al cambio di stagione, come i primi raffreddori. Semplici rimedi possono aiutare ad affrontare questo momento di passaggio e ad attenuare quel senso di stanchezza legato all’arrivo della stagione autunnale. Una delle prime difficoltà che a volte si presenta è l’alterazione del ritmo sonno-veglia. Perciò bisogna cercare di ripristinare l’equilibrio abituando l’organismo ad orari costanti.

Inoltre, un capitolo importante è sicuramente quello dell’alimentazione. Ritornare alla routine quotidiana significa anche archiviare gli eccessi e le sregolatezze dei mesi estivi recuperare un regime alimentare corretto e organizzato: ciò si traduce in cibi altamente nutritivi ed energetici.

Le principali proprietà di alcune vitamine e sali minerali1 che possono diventare un valido aiuto per il benessere dell’organismo durante i cambi stagionali. Per cominciare, le vitamine del complesso B, importanti per il metabolismo cellulare e per trasformare i macronutrienti in energia. In particolare, le vitamine B2 (detta anche Riboflavina) e B6 contribuiscono alla riduzione della stanchezza e del senso di affaticamento e sono utili per regolare la normale funzione psicologica. La vitamina B12 coadiuva la formazione dei globuli rossi e contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario.

Tra i minerali, assicurarsi il giusto apporto di ferro, prezioso per chi si sottopone a stress importanti, poiché salvaguarda la funzione cognitiva, riducendo gli stati di stanchezza; del potassio, un elemento importante che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e a mantenere equilibrata la pressione sanguigna; e del magnesio, una risorsa efficace nei periodi di tensione.

Per fare il carico di queste vitamine e minerali è necessario arricchire la propria dieta di frutta e verdura di stagione. Inoltre, lontano dai pasti, bere almeno 2 litri di acqua al giorno. Sono piccoli consigli per depurare e riequilibrare l’organismo, facilitando così il processo di espulsione delle tossine.

 

Anche l’utilizzo di integratori alimentari può essere utile per mantenere il benessere dell’organismo. A questo proposito, l’estratto di Echinacea, aiuta la funzionalità delle prime vie respiratorie e le naturali difese dell’organismo.

Per approfondimenti: si veda rettifica regolamento (UE) n. 432/2012 della Commissione.

I probiotici, validi alleati per aiutare a combattere gli stati di raffreddamento

Le rapide variazioni di temperatura a cui siamo esposti durante l’inverno, favoriscono raffreddamenti che portano a stati di alterazione e malessere. E’ possibile mantenere il nostro benessere anche nei mesi più freddi dell’anno e far fronte a questi stati influenzali grazie all’alimentazione e ad uno stile di vita sano e equilibrato.

Un aiuto per combattere gli stati di raffreddamento è offerto dai “batteri buoni”. L’azione dei probiotici non si limita infatti alla più conosciuta funzione sull’intestino, ma il loro consumo regolare rappresenta un valido alleato per stimolare le difese immunitarie. Il consumo di probiotici incide sulla presenza e la gravità dei sintomi e il sistema immunitario è più protetto dalle infezioni in coloro che assumono probiotici rispetto a coloro che assumono un placebo. L’impiego dei probiotici in questa area della salute si prospetta quindi come particolarmente interessante (Corthesy et al., 2006; Lomax & Calder, 2009)*.

In età pediatrica i dati ottenuti suggeriscono che i probiotici possono rappresentare un mezzo sicuro per ridurre il rischio di otiti medie acute precoci ed il ricorso ad antibiotici per le infezioni respiratorie ricorrenti durante il primo anno di vita. Mentre, in età adulta, viene evidenziata una riduzione della durata degli episodi di Raffreddore di almeno due giorni, e della severità dei sintomi, tra i soggetti che avevano assunto il probiotico rispetto a quelli che avevano assunto placebo**.
Gli alimenti ed integratori con probiotici possono quindi essere un’utile risorsa che la natura mette a disposizione per favorire il benessere e aiutare a combattere gli stati di raffreddamento che costringono a letto tante persone durante i mesi invernali.

* Contenuti scientifici tratti da *Dossier Scientifico su probiotici e prebiotici, a cura di Franca Marangoni e Andrea Poli, NFI scaricabile da questo sito **Probiotici e salute – stato dell’arte basato sulle evidenze, redatto da NFI

“Per approfondire…”