La “carta d’identità” delle aziende di integratori alimentari associate a Integratori & Salute
Una survey realizzata da Integratori & Salute, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia, rivela esigenze, percezione e prospettive delle aziende di integratori alimentari aderenti all’Associazione.
Dall’indagine di Integratori & Salute “La voce delle aziende: un’indagine delle loro prospettive ed esigenze”, alla quale hanno risposto 50 imprese di diverse dimensioni e ambiti di business, emerge, in primis, che la quasi totalità delle aziende del panel opera in Italia, principale mercato di riferimento. A seguire troviamo il resto dell’Europa (44%), l’Asia (28%), l’America (16%), l’Africa (10%) e l’Oceania (8%).
Le aziende di integratori intervistate sono soprattutto nazionali (60%), di dimensioni medio-grandi, mentre il 24% sono a capitale estero e il 16% sono multinazionali a capitale italiano.
Per circa l’80% delle aziende il modello di business prevalente è volto alla commercializzazione di integratori, mentre nella produzione domina quella per conto terzi. I clienti più rilevanti delle aziende di integratori sono i grossisti, seguiti dai distributori.
La popolazione aziendale è costituita principalmente da impiegati e operai, mentre quadri e dirigenti rappresentano mediamente il 20%. La maggior parte delle aziende, pur non avendo la certificazione di parità di genere, considerano questo traguardo come uno degli impegni prioritari per i prossimi anni. Allo stesso tempo, le imprese del settore integratori oggetto della survey supportano smartworking (72%), programmi di formazione continua (72%) e flessibilità oraria (64%).
FARMACIA PRIMO CANALE DI VENDITA, VITAMINE E SALI MINERALI I PRODOTTI PREVALENTI
I primari canali di vendita sono le farmacie e parafarmacie e il B2B, seguiti da E-Commerce e Corner GDO.
Tra gli integratori proposti dalle aziende troviamo al primo posto vitamine e sali minerali (82%) seguiti da probiotici (80%), integratori per la funzione immunitaria (80%) e per la regolarità intestinale (76%).
UN SETTORE DALLA FORTE IMPRONTA INNOVATIVA
L’86% delle aziende intervistate possiede un’unità di R&D che si occupa di tematiche regolatorie nell’ambito degli integratori alimentari. Tra le aziende del campione, le nazionali e le multinazionali a capitale italiano sono quelle che investono maggiormente in R&D.
Inoltre, secondo i dati dello studio, 8 aziende su 10 hanno collaborazioni di ricerca attive, principalmente con università o istituti di ricerca accademici.
Per il futuro, emerge dalla survey, gli investimenti saranno sempre più orientati a individuare nuove formulazioni di integratori alimentari (84%), alla digitalizzazione dei processi aziendali (68%), alla formazione e allo sviluppo del personale (62%) e all’espansione della distribuzione (48%).
“Oggi, grazie alla forte impronta innovativa del comparto siamo impegnati a ricercare e a progettare gli integratori di domani, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Un utilizzo degli integratori nei prossimi anni come strumento di prevenzione primaria può infatti costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. In generale, il futuro del nostro settore dipenderà anche dalla capacità delle imprese di integratori di innalzare il livello qualitativo dei propri prodotti e di partecipare attivamente al dibattito regolatorio. Le imprese devono continuare ad avere il coraggio di investire in ricerca e collaborare con il mondo scientifico per dimostrare l’efficacia dei nutrienti, anche adottando modalità di valutazione innovative.”
PRIORITÀ STRATEGICHE, SFIDE E PREOCCUPAZIONI DELLE AZIENDE
L’ampliamento del portafoglio prodotti (80%) è la priorità strategica assoluta per le aziende oggetto della survey, seguito da sostenibilità economica del business (58%), export (40%), e crescita per acquisizioni (26%).
Le sfide più rilevanti che le aziende sentono di dover affrontare riguardano le modifiche regolatorie in ambito di normativa europea (86%) alle quali le aziende stanno cercando di adeguarsi il più rapidamente possibile, i costi e la disponibilità delle materie prime (84%), la concorrenza nel settore (68%), il contesto geopolitico (68%) e la sostenibilità (58%).
Allo stesso tempo ci sono alcuni temi percepiti come preoccupanti dalle imprese di Integratori & Salute intervistate. Tra questi, solo per citarne alcuni, l’assenza di armonizzazione a livello EU ed extra-EU rispetto ad argomenti come materie prime, gestione dei contaminanti, claim di prodotto e sanzioni. Proseguendo con le restrizioni applicate all’uso delle preparazioni botaniche negli integratori e, infine, il sempre maggior ricorso all’autocura da parte dei pazienti.
“Lo sguardo del settore, sempre orientato al futuro, sembra essere in netto contrasto con la situazione normativa a livello europeo”, prosegue Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Purtroppo, accade continuamente che diversi nutrienti vengano messi in discussione da parte della Commissione Europea in maniera scollegata dalla realtà scientifica. È auspicabile, pertanto, un’armonizzazione delle regole sugli integratori a questo livello, perché oggi ci troviamo di fronte a una regolamentazione frammentata che penalizza l’innovazione nel nostro Paese. Anche i processi di registrazione di nuovi nutrienti, come i ‘novel food’, vengono gestiti con metodologie ormai superate rispetto alle attuali conoscenze; una loro semplificazione comporterebbe enormi benefici sia per il settore che per i cittadini.”
L’IMPORTANZA DATA DALLE AZIENDE ALLE AZIONI ETICHE E A QUELLE IN AMBITO ESG
Infine, dall’indagine emerge che circa l’80% delle aziende del panel vanta procedure specifiche per gestire questioni etiche e si è dotato di un proprio codice etico di riferimento. Per quanto riguarda l’ambito ESG, le principali azioni sono legate al welfare (52%), a programmi di sicurezza e salute per i dipendenti (52%), e a interventi sul packaging (52%), seguite dalla promozione della parità di genere sul posto di lavoro (44%).
Il mercato degli integratori alimentari vale in Italia 4.091 milioni di euro oltre 51 mila lavoratori impiegati nel settore, la metà sono donne
- È di 626 milioni di euro il contributo stimato del comparto degli integratori alimentari al PIL nazionale
- Risulta pari a 781 milioni di euro il valore aggiunto diretto generato dalle aziende italiane di integratori associate a Integratori & Salute, parte di Unione Italiana Food
- L’occupazione femminile totale che il settore contribuisce a sostenere è del 50%, contro una media nazionale del 42%, mentre quella laureata è del 34%, rispetto ad una media nazionale del 24%
- È di 1,13 euro il PIL generato per 1 euro speso nell’acquisto di integratori da parte del consumatore finale dei
Milano, 1° luglio 2025. Un settore fiore all’occhiello del made in Italy alimentare capace di incidere sull’economia nazionale e in grado di farsi sostenitore dell’occupazione, in particolare quella femminile e laureata. Integratori & Salute, l’associazione di riferimento per il settore degli integratori alimentari in Italia e parte di Unione Italiana Food, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia, ha dato vita ad un’inedita analisi sugli impatti socio economici che il settore degli integratori alimentari ha contribuito a generare per il sistema Paese nell’anno 2023, realizzata sulla base dell’elaborazione dei dati di bilancio delle oltre 15.000 società di capitali italiane attive nei canali farmacia, parafarmacia e GDO e di quelli delle aziende italiane associate ad UIF che producono e/o distribuiscono integratori in Italia e all’estero.
I NUMERI CHE TESTIMONIANO IL RUOLO DEGLI INTEGRATORI PER IL “SISTEMA ITALIA”
I dati dell’analisi fotografano un settore in salute da un punto di vista economico, sociale ed occupazionale. A partire dalle vendite in valore che, nel 2023, nei tre canali analizzati, si sono attestate a 4.091 milioni di euro (IVA esclusa).
A fronte di questo, si stima che il settore degli integratori alimentari abbia contribuito a generare 4.626 milioni di euro di PIL, di cui 4.072 milioni di euro di valore aggiunto e 554 milioni di euro di IVA. Un risultato su cui hanno inciso le filiere di approvvigionamento e l’economia generata dal consumo di reddito da lavoro distribuito dal settore.
In particolare, a livello diretto, le farmacie, le parafarmacie e la GDO hanno generato 911 milioni di euro di valore aggiunto, realizzato tramite le vendite di integratori la cui domanda interna è stata prevalentemente soddisfatta dalle aziende associate a Integratori & Salute, le cui business unit di produzione o vendita hanno registrato 2.754 milioni di euro di fatturato in integratori (incluso l’export) e 781 milioni di euro di valore aggiunto.
Infine, da un punto di vista fiscale, Il settore degli integratori, nel suo complesso, ha generato nel 2023 un gettito annuo pari a 1.099 milioni di euro.
“Il settore degli integratori evidenzia dinamiche positive nel fatturato, nella produzione, nell’occupazione e negli investimenti”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “È un mercato solido e maturo dove il consumatore mostra sempre più fiducia verso l’utilizzo di questi prodotti, li prende con frequenza e anche con metodo perché è convinto che attraverso il consumo possa mantenere con maggior facilità il proprio stato di salute. In generale farmacia e parafarmacia rimangono i punti di riferimento privilegiati per l’acquisto di integratori alimentari, a dimostrazione di un consumo consapevole, guidato dai professionisti della salute: più dell’80% dei prodotti sono acquistati in questi canali.”
UN COMPARTO CHE SOSTIENE L’OCCUPAZIONE, SOPRATTUTTO QUELLA AL FEMMINILE
L’analisi dei comparti della filiera attivati a livello diretto, indiretto e indotto dall’industria degli integratori alimentari, ha permesso di accendere i riflettori sulla tipologia di occupazione sostenuta in termini di genere della forza lavoro.
In particolare, dall’analisi realizzata da Integratori & Salute, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia, è emerso che dei 51.719 occupati (ULA[1]), tra lavoratori diretti, indiretti e indotti, impiegati in Italia nel settore degli integratori, si stima il coinvolgimento di 25.805 donne che rappresentano ben il 50% dell’intera forza lavoro, a fronte di una media nazionale del 42%.
Scendendo nel dettaglio, l’analisi evidenzia la presenza del 77% di occupazione femminile (pari a 8.696 ULA) nelle farmacie, parafarmacie e imprese della GDO responsabili della vendita retail degli integratori. Allo stesso tempo si è riscontrato il 53% di occupazione femminile (pari a 3.000 ULA) nel settore della produzione e distribuzione intermedia degli integratori. Infine, nell’ambito delle aree riguardanti ulteriori fornitori della filiera e operatori coinvolti, le donne impiegate sono il 41% della forza lavoro (pari a 14.109 ULA).
LA CAPACITÀ DEL SETTORE DI GENERARE RICCHEZZA
Rapportando queste grandezze è possibile comprendere la capacità di questo settore di generate ricchezza e lavoro. Per 1 milione di euro di valore del mercato retail nazionale degli integratori, in media si generano 1,13 milioni di euro di PIL, si contribuisce per 0,27 milioni di euro al gettito fiscale e si sostengono 12,7 lavoratori equivalenti per un anno.
[1] Unità lavorative annue, ovvero lavoratori equivalenti a tempo pieno diretti, indiretti e indotti sostenuti dal settore
8 italiani su 10 hanno una corretta idea di cosa sia un integratore alimentare, ma ci sono ancora alcuni luoghi comuni da sfatare
Gli italiani sono utilizzatori di integratori alimentari e lo fanno in maniera equilibrata. Lo sottolinea una recente indagine commissionata da Integratori & Salute al Future Concept Lab, da cui è emerso che i nostri connazionali hanno chiaro il ruolo di questi prodotti per sostenere il benessere e preservare più a lungo un buono stato di salute. Alcuni luoghi comuni sono però ancora duri a morire…
Per questo, al fine di veicolare una corretta cultura di prodotto, Integratori & Salute ha realizzato un decalogo per sfatare le più diffuse fake news e fare chiarezza su un prodotto consumato da oltre 30 milioni di italiani.
6 marzo 2025 – “Curano” le malattie, si prestano a un uso “fai da te”, sono come i farmaci. E poi ancora: sono solo “palliativi”; non servono a nulla o di contro sono “elisir miracolosi di lunga vita”. Quando si parla di integratori alimentari, non sempre le informazioni che arrivano al consumatore sono corrette. Uno studio del Future Concept Lab[1] commissionato da Integratori & Salute – l’associazione di categoria che rappresenta le aziende del settore degli integratori alimentari ed è parte di Unione Italiana Food – ha evidenziato quanto ne sanno gli italiani su questi prodotti e quali sono gli aspetti da migliorare in relazione a conoscenze e consapevolezza nell’uso degli integratori alimentari.
Prodotti sempre più presenti nelle case degli italiani, tanto da essere consumati da 30 milioni di persone. Nel nostro Paese, più di 7 italiani su 10 (73%) è ricorso agli integratori alimentari nell’ultimo anno; di questi, il 40% ha utilizzato una sola tipologia di integratori, mentre il 33% ha fatto ricorso a due o più tipologie.
INTEGRATORI: IN ITALIA UN CONSUMO CONSAPEVOLE, GUIDATO DAI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE
Dalla ricerca del Future Concept Lab, emerge come quasi 8 italiani su 10 (77,7%) abbiano una percezione degli integratori alimentari molto vicina alla realtà. Le persone intervistate hanno definito spontaneamente gli integratori soprattutto come: “un aiuto a colmare le carenze dell’organismo”, ma anche come “un supporto per rafforzare l’abitudine a mangiare sano e a fare movimento” e, parimenti, “sono per tutti, per un benessere complessivo”. Tutte definizioni coerenti con quelle fornite dagli enti regolatori. Appare quindi chiara l’opinione che gli italiani hanno degli integratori, ovvero che sostengono il benessere e non sostituiscono le medicine. Questa consapevolezza è dovuta principalmente al fatto che, prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano al consiglio dei professionisti della salute: al primo posto troviamo i medici (48,4%), seguiti dai farmacisti (36,3%).
Dallo studio emerge, infine, che il 70% degli italiani afferma di essere informato in generale sul valore nutrizionale degli alimenti. Proprio in questo scenario di attenzione e consapevolezza di come il cibo contribuisca allo star bene, si inserisce un equilibrato rapporto con gli integratori alimentari, a conferma del loro ruolo di facilitatori del benessere e della salute.
“L’aumento progressivo sia dell’età media della popolazione sia dell’aspettativa di vita comporta sfide importanti per la società moderna: invecchiare in salute è diventato un obiettivo primario, soprattutto per Paesi come l’Italia, in cui la popolazione è particolarmente longeva. La ricerca scientifica fornisce regolarmente nuove conferme a supporto del ruolo chiave, in questo contesto, dell’alimentazione e dello stile di vita per il mantenimento del benessere nel tempo. D’altra parte, ci sono evidenze che molte persone continuino invece ad adottare modelli alimentari poco equilibrati, mantenere ritmi di vita frenetici e abitudini scorrette: tutti fattori che possono incidere negativamente sulla salute e che vanno ad aggiungersi alle condizioni in cui il fabbisogno di nutrienti o di sostegno alla fisiologia dell’organismo può essere aumentato. È soprattutto in questo scenario che l’uso consapevole degli integratori alimentari può rappresentare un utile supporto, fornendo nutrienti e sostanze bioattive in grado di contribuire al mantenimento delle funzioni fisiologiche”, commenta la dott.ssa Franca Marangoni, Responsabile Ricerca NFI (Nutrition Foundation of Italy).
MA C’È ANCORA DA IMPARARE SULLA DISTINZIONE TRA INTEGRATORI E FARMACI
Seppur in minoranza, più di 1 italiano su 3 (35,5%) pensa che gli integratori diano benefici analoghi a quelli dei farmaci. Una similitudine che non trova riscontro nella realtà, in quanto esiste un’importante distinzione tra i due prodotti: gli integratori hanno una funzione di mantenimento dello stato di benessere, mentre ai farmaci spetta la cura delle malattie.
“La ricerca del Future Concept Lab evidenzia che gli italiani hanno un’opinione abbastanza chiara e definita degli integratori e dei bisogni che soddisfano, correlandoli coerentemente alle diverse fasi della vita e ai bisogni emergenti”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Come associazione, riteniamo opportuno ricordare sempre che la principale funzione degli integratori alimentari non è quella di curare le malattie, ma di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono e saranno sempre di più, anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo, in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.
“GOOD TO KNOW” SUGLI INTEGRATORI ALIMENTARI
Proprio per fare chiarezza nei confronti dei consumatori e migliorare la percezione degli italiani verso questi prodotti, Integratori & Salute ha realizzato un decalogo sugli integratori alimentari per ribadire alcune importanti verità che li riguardano e sfatare allo stesso tempo i più diffusi luoghi comuni. Il contenuto è disponibile qui
“Il settore degli integratori alimentari è oggi supportato da un numero crescente di studi scientifici che ne validano l’efficacia. Tuttavia, è fondamentale che il consumatore sia in grado di scegliere tra questi prodotti, che non sono necessariamente tutti uguali. La qualità delle materie prime, la garanzia della sicurezza d’uso, la biodisponibilità dei nutrienti e il loro corretto dosaggio sono elementi essenziali per assicurare la reale efficacia dei prodotti. Per questo motivo, è importante affidarsi a integratori realizzati secondo standard seri e rigorosi e leggere attentamente le etichette, che riportano solo le indicazioni consentite”, conclude la dott.ssa Marangoni.
[1] [1]“Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”, survey Future Concept Lab, anno 2023. La survey è stata realizzata su un campione di 1.000 unità della popolazione italiana 18-70 anni (rappresentative per sesso, età, area geografica, city size).
Integratori alimentari: vero o falso?
Un decalogo per fare chiarezza e sfatare le fake news
- GLI INTEGRATORI ALIMENTARI CURANO LE MALATTIE
FALSO! Gli integratori non hanno una funzione curativa. Il loro scopo principale è quello di avere un effetto metabolico/fisiologico per mantenere in efficienza il nostro organismo, il che vuol dire mantenere sane le persone che stanno già bene.
- L’EFFICACIA DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI È DIMOSTRATA DA STUDI SCIENTIFICI
VERO! Numerosi studi clinici e pubblicazioni scientifiche internazionali confermano il valore di alcune sostanze nutritive contenute negli integratori per il mantenimento di un buono stato di salute.
Recentemente Integratori & Salute ha pubblicato l’ultima edizione della sua Review Scientifica coinvolgendo un pool di esperti sui temi della nutrizione e della salute, con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle scoperte più significative della ricerca sperimentale e clinica sul ruolo degli integratori.
- GLI INTEGRATORI ALIMENTARI POSSONO SOSTITUIRE UNA DIETA VARIA ED EQUILIBRATA
FALSO! Nessun prodotto dovrebbe sostituire una dieta sana ed equilibrata, che normalmente è in grado di fornire tutti gli elementi necessari al normale sviluppo e al mantenimento in buona salute dell’organismo. Le indagini indicano tuttavia che tale situazione ideale non trova riscontro pratico per tutte le sostanze nutritive e presso tutti i gruppi di popolazione. Gli integratori possono, quindi, aggiungersi alla dieta in caso di aumentato fabbisogno di alcuni nutrienti, come accade ad esempio in gravidanza per l’acido folico, nella dieta vegetariana per la vitamina B12, o per ottimizzare le funzioni fisiologiche come accade in caso di assunzione di probiotici o di piante ed estratti.
- PER ACQUISTARE INTEGRATORI ALIMENTARI È NECESSARIA LA PRESCRIZIONE MEDICA
FALSO! Gli integratori alimentari non sono farmaci e sono quindi liberamente disponibili, senza bisogno di una prescrizione. Tuttavia, prima dell’acquisto e dell’assunzione di un integratore, è sempre consigliabile consultare il proprio medico o il farmacista, che hanno un ruolo importante di mediazione e consulenza, per guidare il consumatore nella scelta dell’integratore più adatto.
- GLI INTEGRATORI ALIMENTARI SONO PRODOTTI SICURI
VERO! La sicurezza degli integratori alimentari è garantita dalla normativa nazionale e comunitaria che regola ogni fase, dalla loro produzione alla commercializzazione. Gli integratori sono fonti concentrate di nutrienti o di altre sostanze con effetto nutritivo o fisiologico, le cui modalità di impiego e i relativi livelli massimi sono definiti dalla legislazione europea e nazionale. Gli integratori vengono prodotti seguendo standard rigorosi di gestione della sicurezza alimentare e controllo della qualità, che garantiscono che ogni fase della produzione sia monitorata per prevenire contaminazioni, errori di formulazione e rischi per la salute del consumatore.
- PER LE DONNE IN GRAVIDANZA/ALLATTAMENTO ALCUNI INTEGRATORI RISULTANO FORTEMENTE CONSIGLIATI
VERO! Durante la gravidanza e l’allattamento, l’apporto di alcune sostanze nutritive attraverso una dieta corretta può non essere sufficiente per l’aumentato fabbisogno metabolico. In questi casi esistono integratori specifici per compensare tali carenze; di norma sono consigliati dal medico, come nel caso dell’acido folico, che ha un dosaggio raccomandato per le gestanti.
7.PER GLI ANZIANI L’USO DI INTEGRATORI PUÒ ESSERE UN SUPPORTO A COMPLEMENTO DELL’ALIMENTAZIONE
VERO! Per quanto riguarda gli anziani, che potrebbero alimentarsi poco a causa di problemi di masticazione o digestivi, potrebbero essere utili integratori ricchi di alcuni nutrienti, indicati nelle linee guida del Ministero della Salute, per garantire un corretto apporto nutrizionale. Inoltre, gli anziani sono un gruppo a rischio di carenza di vitamina D, sia per la mancanza di esposizione alla luce solare, sia per la diminuita capacità di sintesi endogena. Quindi l’assunzione di integratori alimentari potrebbe essere utile per supplire a questa mancanza.
- GLI INTEGRATORI NON SONO SOTTOPOSTI AD ALCUNA REGOLAMENTAZIONE
FALSO! Anche se gli integratori alimentari non sono farmaci, non vuol dire che chiunque possa venderli e metterci dentro qualsiasi sostanza. Per immettere in commercio un integratore, è obbligatorio notificarne l’etichetta al Ministero della Salute, che svolge a sua volta un’attività di controllo e può richiedere una documentazione supplementare a supporto della sicurezza del prodotto, delle indicazioni salutistiche attribuite e di qualunque altro dato ritenuto necessario per una adeguata valutazione. Inoltre, l’etichetta deve obbligatoriamente riportare tutti gli ingredienti presenti nel prodotto; il nome delle categorie di sostanze nutritive o delle altre sostanze che caratterizzano il prodotto; la dose raccomandata per l’assunzione giornaliera; un’avvertenza a non eccedere le dosi raccomandate per l’assunzione giornaliera ed altre informazioni che consentono un uso corretto e sicuro.
- GLI INTEGRATORI ALIMENTARI SONO UTILI PER CHI FA SPORT
VERO! Per chi pratica sport, alcuni integratori risultano essere utili, come ad esempio: proteine, aminoacidi, sali minerali e vitamine, ma vanno scelti in base al tipo di attività e alle reali necessità. Un’alimentazione bilanciata rimane comunque sempre la base per il benessere e la performance sportiva.
- PROBIOTICI E PREBIOTICI SONO LA STESSA COSA
FALSO! I prebiotici sono fibre non digeribili che fungono da nutrimento per i batteri “buoni” presenti nell’intestino. Stimolano la crescita e l’attività di specifici ceppi batterici, contribuendo a migliorare l’equilibrio del microbiota intestinale. I probiotici sono microorganismi vivi, principalmente batteri e lieviti, che, quando ingeriti in quantità adeguate, apportano benefici alla salute. Questi microorganismi aiutano a ripristinare e mantenere un microbiota intestinale equilibrato. Tuttavia, in alcuni casi, prebiotici e probiotici vengono combinati per creare prodotti che contengano sia microorganismi vivi (probiotici) sia le sostanze necessarie al loro nutrimento (prebiotici), per un effetto potenziato sulla salute intestinale.
“L’uso di integratori alimentari – commenta la dott.ssa Franca Marangoni – deve essere consapevole e quanto più personalizzato, in base alle esigenze e condizioni fisiologiche individuali. Le linee guida del Ministero della Salute suggeriscono alcune regole fondamentali per un’integrazione sicura ed efficace: 1) Non rinunciare mai a seguire una dieta equilibrata: gli integratori devono essere un supporto, non un’alternativa a un’alimentazione sana; 2) Valutare le reali necessità: prima di assumere un integratore, verificare l’eventuale carenza o fabbisogno aumentato per selezionare, se è il caso, il prodotto più indicato; 3) Non superare le quantità consigliate: l’assunzione eccessiva di alcune sostanze, anche di origine vegetale (considerate generalmente sane perché “naturali”) può avere effetti negativi sulla salute; 4) Leggere sempre l’etichetta: verificare gli ingredienti, le indicazioni e le modalità d’uso per evitare controindicazioni; 5) Chiedere consiglio a un medico o nutrizionista: soprattutto in caso di patologie, gravidanza o assunzione di farmaci”.
“Fatte queste premesse – conclude la dott.ssa Marangoni – gli integratori alimentari possono essere strumenti validi per supportare il benessere delle persone, ma il loro utilizzo deve essere guidato dalla consapevolezza e dalla corretta informazione. Un approccio equilibrato, basato su un’alimentazione sana e uno stile di vita attivo, è la chiave per trarre il massimo beneficio anche dall’integrazione in tutta sicurezza per la salute”.
Integratori alimentari e nuove evidenze scientifiche
Integratori & Salute, la realtà nazionale che rappresenta le principali aziende italiane di integratori alimentari e che è parte di Unione italiana Food, sarà presente ad In-Vitality, la fiera europea dedicata alla bellezza e al benessere, che si terrà a Milano il 20 e 21 novembre.
Integratori & Salute e Federchimica Gruppo Miaf – le Associazioni aderenti a Confindustria rappresentative della filiera degli integratori alimentari – in collaborazione con SISTE/ASSOERBE e EHPM, hanno organizzato, il 20 e 21 novembre a Milano, due momenti di confronto dedicati ad approfondire il tema dell’integrazione alimentare in occasione di In-Vitality 2024, la fiera europea dedicata alla nutraceutica e al benessere che sarà ospitata presso il Centro Congressi Allianz MiCo di Milano. Nell’Area Seminari di In-Vitality si alterneranno esperti di spicco del panorama accademico e industriale per analizzare temi cruciali legati agli integratori e, in particolare, ai probiotici.
LE NUOVE EVIDENZE SCIENTIFICHE NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI
La giornata di mercoledì 20 novembre inizierà con una tavola rotonda dedicata alle nuove evidenze scientifiche nel campo degli integratori alimentari, il cui dibattito sarà aperto da Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. Nel corso dell’appuntamento si parlerà anche del segmento dei Botanicals, con particolare riferimento alla qualità di questi prodotti.
A seguire, troveranno spazio interventi incentrati sulle linee guida prodotte in ambito associativo che ambiscono a migliorare la qualità dei prodotti immessi sul mercato: da quelle sulle tolleranze analitiche per sostanze diverse da vitamine e minerali, a quelle per la gestione dei fitosanitari negli integratori, fino a quelle sui residui di contaminanti negli integratori. La sessione si concluderà con una riflessione sulle prospettive future degli integratori alimentari.
Il RUOLO E LE POTENZIALITÀ DEI PROBIOTICI
La seconda giornata, giovedì 21 novembre, sarà dedicata ad approfondire il tema dei probiotici, con un focus sullo stato attuale e sulle proposte normative in Europa. Verranno trattate inoltre le potenzialità future dei probiotici, anche in relazione al contesto globale, dal punto di vista regolatorio, della ricerca e dell’innovazione. Un’occasione unica per gli operatori del settore di confrontarsi su sfide e opportunità, contribuendo così alla crescita e all’innovazione dell’intera filiera degli integratori alimentari.
INVITALITY: LA FIERA DEDCIATA ALLA BELLEZZA E AL BENESSERE
In-Vitality è un evento unico, che riunisce circa 300 aziende del settore cosmetico, della cura della persona e della nutraceutica, mettendo in mostra l’eccellenza del made in Italy. Uno showcase di due giorni mirato ad approfondire temi legati ad ingredienti, formulazioni e risorse innovative, sostenibili, naturali, che possono essere utilizzate per creare integratori e prodotti per la salute ed il benessere. Con il sostegno di importanti Associazioni di settore, in-Vitality offre formazione gratuita in presenza con particolare focus sulle sfide affrontate dalle aziende produttrici, le prospettive Europee, le funzioni regolatorie, gli andamenti di mercato e alcuni nuovi ingredienti e le loro applicazioni.
Integratori, comparto in crescita: l’Italia è il primo mercato in Europa, 30 milioni di italiani li hanno utilizzati nell’ultimo anno. Innovazione e ricerca, le sfide per rendere le imprese più competitive
Se ne è parlato oggi, durante i lavori dell’Assemblea annuale di “Integratori & Salute”, alla presenza delle principali aziende del comparto, che rappresentano un fiore all’occhiello del Made in Italy.
Per continuare a mantenere competitive le imprese e valorizzare l’eccellenza del settore italiano, l’Associazione auspica e lavora in favore di un’armonizzazione della regolamentazione sugli integratori a livello europeo.
In occasione dell’appuntamento, è stato presentato lo studio del Future Concept Lab “Immaginati nel 2040”, che ha indagato come vivremo tra 15 anni e a cosa daremo importanza, facendo un focus sulla salute e sul ruolo dell’integrazione alimentare nelle nostre vite.
Roma, 3 ottobre 2024 – Un settore in salute che guarda al futuro, puntando su innovazione e ricerca. E che auspica una regolamentazione armonizzata a livello europeo per gli integratori alimentari per rendere le imprese italiane sempre più competitive e all’avanguardia. Questi i principali temi di cui si è parlato oggi a Roma, nel corso dell’Assemblea annuale di “Integratori & Salute”, la realtà nazionale più rappresentativa del settore degli integratori alimentari, che conta circa 200 aziende nazionali e multinazionali su tutto il territorio italiano ed è parte di Unione Italiana Food, aderente al sistema Confindustria.
Nel nostro Paese, la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale rappresentano valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza: in questo scenario, il ruolo degli integratori alimentari riveste sempre maggiore centralità. Nell’ultimo anno, sono quasi 30 milioni gli italiani adulti (73%) che hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita[1].
“Oggi registriamo una crescita del settore degli integratori certamente più contenuta rispetto agli anni passati, soprattutto se guardiamo al periodo pandemico, ma parliamo comunque di un mercato che è ormai divenuto molto più solido e maturo”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Le persone che si avvicinano al consumo di integratori continuano ad aumentare e chi li usa già, dimostra una fedeltà crescente, ampliando anche la gamma di integratori utilizzati. Si tratta di un segnale estremamente positivo per l’intero comparto – prosegue Scarpa – tuttavia, questo progresso sembra essere in netto contrasto con la situazione normativa a livello europeo. È auspicabile, pertanto, un’armonizzazione delle regole sugli integratori a questo livello, perché oggi ci troviamo di fronte a una regolamentazione frammentata che penalizza l’innovazione nel nostro Paese. Anche i processi di registrazione di nuovi nutrienti, come i ‘novel food’, vengono gestiti con metodologie ormai superate rispetto alle attuali conoscenze; una loro semplificazione comporterebbe enormi benefici sia per il settore che per i cittadini”.
ITALIA, LEADER EUROPEO NEL MERCATO DEGLI INTEGRATORI
Anche i dati economici confermano il buon andamento del settore. Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del comparto ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro e le vendite in quantità hanno sfiorato le 300 mila tonnellate. L’Italia si conferma il primo mercato europeo, con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%).
Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3,5 miliardi di euro, pari al 78% del totale, seguito a grande distanza da GDO (con una incidenza dell’7,7%), parafarmacie (7,6%) e canale “on line” (6,9%).
Il mercato degli integratori alimentari è in forte crescita anche a livello mondiale. Secondo i dati presentati da Intesa Sanpaolo[2] nel corso dell’evento, gli scambi internazionali sono quasi triplicati negli ultimi quindici anni. L’Italia ha acquisito nel tempo una crescente specializzazione nel settore. Nel 2023 le esportazioni italiane sono cresciute raggiungendo 1,9 miliardi di euro, con un saldo commerciale ampiamente positivo (894 milioni). Nei primi sei mesi del 2024, nonostante il rallentamento generalizzato del commercio mondiale, l’export di integratori alimentari dell’Italia ha mostrato un’ulteriore crescita a doppia cifra, meglio dei principali competitor europei.
INTEGRATORI, UN PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEI SISTEMI SANITARI
Grazie alla sua forte impronta innovativa, il settore italiano degli integratori è impegnato a ricercare e progettare gli ‘integratori del futuro’, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone. La principale funzione degli integratori alimentari è infatti quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono oggi, e lo saranno sempre di più anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto.
“Un utilizzo più strutturato degli integratori nei prossimi anni – afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – può costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. L’integratore alimentare ha un ruolo cruciale nell’allungare il tempo di salute delle persone. Una recente ricerca, realizzata da PwC su dati Food Supplements Europe, ha dimostrato che l’adozione su larga scala di Omega 3 potrebbe far risparmiare all’Europa circa 20 miliardi di euro di spesa sanitaria. E questo considerando un solo un nutriente. Se estendessimo il discorso anche ad altri nutrienti, il risparmio derivante dall’uso di integratori, per la sanità pubblica, sarebbe enorme”.
“IMMAGINATI NEL 2040”: L’INDAGINE DEL FCL RIVELA ANSIE E ASPETTATIVE FUTURE DEGLI ITALIANI
Nel corso dell’Assemblea di “Integratori & Salute”, è stata presentata l’indagine commissionata da Unione Italiana Food al Future Concept Lab, dal titolo “Immaginati nel 2040”, per scoprire cosa pensano i nostri connazionali, guardando al futuro: Come vivremo tra 15 anni? A cosa si darà importanza? Quali saranno le nostre colonne della “felicità” e come potremo arrivarci al meglio?[3]
Oggi 1 italiano su 2 (55,3%) che guarda al futuro, lo fa in primo luogo con un po’ di ansia; 2 su 10 (19,3%) sono preoccupati per quello che ci attende, mentre solo 1 su 4 è ottimista (25,4%). Tra gli aspetti della vita quotidiana che avranno più importanza nei prossimi 15 anni, i nostri connazionali indicano al primo posto, senza grandi sorprese, la salute (73,3%), seguita dal rispetto per l’ambiente (64,8%) e dal cibo, inteso come alimentazione sana e sostenibile (59,4%).
In questo contesto, per quanto riguarda gli integratori alimentari e il ruolo che assumeranno nel contribuire al mantenimento del benessere delle persone, gli italiani – proiettandosi tra 15 anni – immaginano che ci sarà sempre più bisogno di un’integrazione alimentare per le difese immunitarie (60%), per la cura del cuore e della pressione sanguigna (42%), per il benessere psicofisico (32,4%), per la salute intestinale (27,1%), ma anche per l’aspetto fisico (23,8%). Secondo lo studio realizzato dal Future Concept Lab, gli integratori saranno utili in futuro anche per compensare eventuali carenze di prodotti alimentari legate al cambiamento climatico (27,8%). Allo stesso tempo come opzioni valide di prevenzione in alleanza con il sistema sanitario (26,2%), per una salubre dieta alimentare quotidiana (25,8%) e infine per ottimizzare la corretta assunzione di nutrienti essenziali (20,2%)
[1]Indagine Future Concept Lab, 2022
[2] Intesa San Paolo, dati 2024
[3] Future Concept Lab, “Immaginati nel 2040”. Indagine condotta per Unione Italiana Food (1.000 interviste, campione rappresentativo dei 16 – 60enni per sesso, età, area geografica, dimensione comune di residenza) a luglio 2024.
Integratori alimentari: Italia all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione di prodotto
Integratori & Salute presenta l’ultima edizione della review scientifica sugli integratori alimentari
realizzata grazie alla collaborazione di un pool di esperti in materia,
per accendere i riflettori sulle nuove evidenze scientifiche riguardanti il ruolo degli integratori.
Innovazione, know how e ricerca sono i tre pilastri che guidano questo settore, di cui l’Italia
è leader europeo (coprendo il 26% del fatturato totale), seguita da Germania e Francia.
Nel 2023, il valore del comparto nel nostro Paese ha toccato i 4.545 milioni di euro
e oggi 7 italiani su 10 consumano integratori, facendone un uso consapevole
e guidato dai professionisti della salute.
Milano, 2 luglio 2024. Dagli effetti benefici associati al consumo di un apporto adeguato di vitamine e minerali al supporto dato dagli Omega-3 per la salute delle donne in gravidanza e delle persone anziane, fino ad arrivare al ruolo dell’integrazione con probiotici per il benessere nelle varie fasi della vita e la prestazione degli sportivi. Sono questi solo alcuni dei temi approfonditi nell’ultima edizione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”, promossa da Integratori & Salute, realtà nazionale che rappresenta le principali aziende italiane di integratori alimentari e che è parte di Unione italiana Food, con il contributo di Passoni Editore.
Il documento è il risultato della collaborazione di un pool di esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute, con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle scoperte più significative della ricerca sperimentale e clinica sul ruolo degli integratori alimentari.
I contenuti del documento, la cui introduzione è stata curata da Arrigo F. G. Cicero, Presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut), riguardano i diversi ambiti di applicazione degli integratori alimentari e sono stati realizzati rispettivamente da Andrea Poli per l’Area cardiovascolare e cardiometabolica, Mariangela Rondanelli e Clara Gasparri per la Terza età, Irene Cetin per la Salute della donna, Franca Marangoni per il Benessere psicologico e la funzione cognitiva, Mariuccia Bucci per l’Invecchiamento cutaneo, Fabio Pace per la Gastroenterologia, Gianluca Scuderi e Maria Chiara di Pippo per la Salute dell’occhio e Antonio Paoli per lo Sport.
“Ci auguriamo che questa nuova Review possa rappresentare uno strumento valido per una divulgazione scientifica seria, corretta e sostenuta da evidenze condivise, nonché un mezzo di informazione consapevole per i cittadini, gli organi di informazione e gli stakeholder”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Come siamo soliti ribadire ormai da anni, sosteniamo che la principale funzione degli integratori alimentari sia quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono oggi, e lo saranno sempre di più anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.
LE NUOVE SFIDE DELL’INTEGRAZIONE ALIMENTARE
Come emerso dall’ultima Review di Integratori & Salute, il mondo della ricerca si trova oggi di fronte a nuove sfide nel campo degli integratori per individuare le formulazioni migliori per la biodisponibilità, e quindi gli effetti, degli ingredienti contenuti nei vari prodotti. In particolare, nuove ricerche sono in corso in campo dermatologico, sia sugli antiossidanti contenuti in alcuni estratti vegetali (per esempio, il resveratrolo e la polidatina), sia sull’acido ialuronico idrolizzato, per la salute della pelle.
In questo filone di ricerca, il nostro Paese è in prima linea: in Italia sono state infatti sviluppate ed applicate numerose tecnologie per migliorare la bioaccessibilità e la biodisponibilità di sostanze utilizzate negli integratori di per sé poco utilizzabili da parte dell’organismo, come ad esempio l’antiossidante astaxantina (da Haematococcus pluviali), gli estratti di carciofo e la berberina (dalle piante del genere Berberis).
“In Italia, il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo – sostiene Arrigo F. G. Cicero, Presidente SINut – e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua. Questo mercato è sostenuto anche dal fatto che le principali aziende del settore investono in informazione medico-scientifica sui propri integratori con reti di professionisti dedicate ad aggiornare gli operatori sanitari potenzialmente interessati a questo campo. Il consumo di integratori non è una moda consumistica senza controllo, ma è un percorso guidato da esperti: farmacista e medico sono infatti le principali fonti informative a cui i consumatori si rivolgono”.
IL RUOLO DEL MICROBIOTA INTESTINALE E L’IMPORTANZA DELLA SUPPLEMENTAZIONE CON I PROBIOTICI
La letteratura disponibile nella nuova edizione della Review rimarca il ruolo cruciale del microbiota intestinale per la salute e il benessere nelle diverse fasi della vita e in diverse condizioni fisiologiche, sottolineando le potenziali e numerose applicazioni dell’integrazione con probiotici.
Diversi studi confermano, infatti, che il microbiota materno influenza sia la salute riproduttiva della donna, sia lo sviluppo del sistema immunitario e metabolico del nascituro. Potenziali benefici dei probiotici sono stati valutati anche negli atleti, nei quali l’eubiosi (una condizione di equilibrio e benessere della flora batterica intestinale) è risultata associata alla performance ottimale.
Evidenze ormai ampiamente riconosciute supportano inoltre l’esistenza di una relazione importante a tutte le età tra intestino e cervello – il cosiddetto “gut-brain axis” – e quindi tra l’eubiosi intestinale e gli aspetti della funzione cerebrale alla base della cognitività, del tono dell’umore e del comportamento.
Infine, vi è un interesse crescente da parte di ricercatori e clinici per la possibile relazione tra la disbiosi intestinale e la perdita di massa muscolare, che rappresentano problemi comuni spesso coesistenti negli anziani, che suggerirebbe l’esistenza anche di un asse “intestino-muscolo”. Da alcuni studi è emerso come l’attività fisica, una dieta corretta e un’adeguata assunzione di specifici nutrienti, se necessario con integratori, siano attualmente considerati i pilastri fondamentali nel trattamento e nella prevenzione della sarcopenia per le persone anziane.
NUOVE CONFERME SUI BENEFICI DEGLI OMEGA-3
Dalla ricerca in ambito nutrizionale affrontata nella Review emergono ulteriori evidenze anche sul ruolo degli acidi grassi Omega-3 (specie per quelli a lunga catena, EPA e DHA) il cui apporto adeguato con gli alimenti che ne sono ricchi – quasi esclusivamente i pesci, soprattutto quelli grassi pescati nei mari freddi – è correlato a benefici importanti per la salute sia dei più piccoli che degli adulti, con effetti attribuiti per entrambi a livello della funzione cardiaca e dei trigliceridi e specificamente al DHA sulla funzione visiva e cerebrale.
Ma dalla letteratura scientifica emergono anche altri aspetti interessanti riguardo agli Omega-3: per esempio, l’importanza dell’apporto adeguato da parte delle mamme in attesa, anche nei confronti della durata ottimale della gestazione (con benefici sia per il bambino che per la madre); oppure l’impiego come coadiuvanti nella sindrome dell’occhio secco, un problema multifattoriale sempre più diffuso nella popolazione, che l’OMS ha definito essere tra i più ignorati e sottovalutati; o ancora il coinvolgimento degli Omega-3 nei processi alla base della salute della pelle, del benessere psicologico e delle funzioni cognitive. L’integrazione di Omega-3 può infine essere indicata per gli anziani che non assumono le tre porzioni settimanali di pesce utili anche per contenere il rischio di sarcopenia in questo periodo della vita: gli Omega-3 sono stati infatti associati alla promozione della sintesi proteica a livello muscolare.
ITALIA LEADER EUROPEO NEL MERCATO DEGLI INTEGRATORI: NEL 2023 FATTURATO A 4,5 MILIARDI DI EURO
Oggi l’Italia è uno dei Paesi al Mondo più all’avanguardia nella ricerca sugli integratori alimentari. Con una leadership riconosciuta a livello internazionale in termini di innovazione di prodotto e know how. Del resto, la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale sono valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza: uno scenario in cui il ruolo degli integratori alimentari riveste sempre maggiore centralità, come evidenziato dagli ultimi dati economici del comparto.
Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del settore ha raggiunto i 4.545 milioni di euro e le vendite in quantità hanno superato le 299 mila tonnellate[1]. L’Italia è il primo mercato europeo con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%).
Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguito a grande distanza da GDO (con una incidenza dell’7,7%), parafarmacie (7,6%), canale “on line” (6,9%).
In farmacia, come segmento leader di mercato, si confermano i “probiotici”, con 537,3 milioni di euro, che rappresentano una fetta dell’15,2% del mercato. Al secondo posto, si classificano i “sali minerali”, con 335,2 milioni di euro (con un’incidenza del 9,2% e una crescita del +2,7% sul 2022). Al terzo e quarto posto troviamo “vitamine” e “tonici”, con quote superiori al 6%.
IN ITALIA 30 MILIONI DI PERSONE UTILIZZANO INTEGRATORI, CONSUMO GUIDATO DA MEDICI E FARMACISTI
Nell’ultimo anno, secondo una recente ricerca del Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti (73% degli intervistati) hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita. Si tratta di un consumo consapevole: prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano infatti al consiglio dei professionisti della salute: in primis al medico (48,4%), seguito dal farmacista (36,3%)[2].
[1] Elaborazione Unione Italiana Food su dati New Line Ricerche di mercato, 2023
[2]Ricerca Future Concept Lab 2023
