Integratori, comparto in crescita: l’Italia è il primo mercato in Europa, 30 milioni di italiani li hanno utilizzati nell’ultimo anno. Innovazione e ricerca, le sfide per rendere le imprese più competitive

Se ne è parlato oggi, durante i lavori dell’Assemblea annuale di “Integratori & Salute”, alla presenza delle principali aziende del comparto, che rappresentano un fiore all’occhiello del Made in Italy.

Per continuare a mantenere competitive le imprese e valorizzare l’eccellenza del settore italiano, l’Associazione auspica e lavora in favore di un’armonizzazione della regolamentazione sugli integratori a livello europeo.

In occasione dell’appuntamento, è stato presentato lo studio del Future Concept Lab “Immaginati nel 2040”, che ha indagato come vivremo tra 15 anni e a cosa daremo importanza, facendo un focus sulla salute e sul ruolo dell’integrazione alimentare nelle nostre vite.

 

Roma, 3 ottobre 2024 – Un settore in salute che guarda al futuro, puntando su innovazione e ricerca. E che auspica una regolamentazione armonizzata a livello europeo per gli integratori alimentari per rendere le imprese italiane sempre più competitive e all’avanguardia. Questi i principali temi di cui si è parlato oggi a Roma, nel corso dell’Assemblea annuale diIntegratori & Salute”, la realtà nazionale più rappresentativa del settore degli integratori alimentari, che conta circa 200 aziende nazionali e multinazionali su tutto il territorio italiano ed è parte di Unione Italiana Food, aderente al sistema Confindustria.

Nel nostro Paese, la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale rappresentano valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza: in questo scenario, il ruolo degli integratori alimentari riveste sempre maggiore centralità. Nell’ultimo anno, sono quasi 30 milioni gli italiani adulti (73%) che hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita[1].

 

“Oggi registriamo una crescita del settore degli integratori certamente più contenuta rispetto agli anni passati, soprattutto se guardiamo al periodo pandemico, ma parliamo comunque di un mercato che è ormai divenuto molto più solido e maturo”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Le persone che si avvicinano al consumo di integratori continuano ad aumentare e chi li usa già, dimostra una fedeltà crescente, ampliando anche la gamma di integratori utilizzati.  Si tratta di un segnale estremamente positivo per l’intero comparto – prosegue Scarpa – tuttavia, questo progresso sembra essere in netto contrasto con la situazione normativa a livello europeo. È auspicabile, pertanto, un’armonizzazione delle regole sugli integratori a questo livello, perché oggi ci troviamo di fronte a una regolamentazione frammentata che penalizza l’innovazione nel nostro Paese. Anche i processi di registrazione di nuovi nutrienti, come i ‘novel food’, vengono gestiti con metodologie ormai superate rispetto alle attuali conoscenze; una loro semplificazione comporterebbe enormi benefici sia per il settore che per i cittadini”.

 

ITALIA, LEADER EUROPEO NEL MERCATO DEGLI INTEGRATORI

Anche i dati economici confermano il buon andamento del settore. Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del comparto ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro e le vendite in quantità hanno sfiorato le 300 mila tonnellate. L’Italia si conferma il primo mercato europeo, con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%).

Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3,5 miliardi di euro, pari al 78% del totale, seguito a grande distanza da GDO (con una incidenza dell’7,7%), parafarmacie (7,6%) e canale “on line” (6,9%).

Il mercato degli integratori alimentari è in forte crescita anche a livello mondiale. Secondo i dati presentati da Intesa Sanpaolo[2] nel corso dell’evento, gli scambi internazionali sono quasi triplicati negli ultimi quindici anni. L’Italia ha acquisito nel tempo una crescente specializzazione nel settore. Nel 2023 le esportazioni italiane sono cresciute raggiungendo 1,9 miliardi di euro, con un saldo commerciale ampiamente positivo (894 milioni). Nei primi sei mesi del 2024, nonostante il rallentamento generalizzato del commercio mondiale, l’export di integratori alimentari dell’Italia ha mostrato un’ulteriore crescita a doppia cifra, meglio dei principali competitor europei.

 

INTEGRATORI, UN PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEI SISTEMI SANITARI

Grazie alla sua forte impronta innovativa, il settore italiano degli integratori è impegnato a ricercare e progettare gli ‘integratori del futuro’, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone. La principale funzione degli integratori alimentari è infatti quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono oggi, e lo saranno sempre di più anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto.

“Un utilizzo più strutturato degli integratori nei prossimi anni – afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salutepuò costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. L’integratore alimentare ha un ruolo cruciale nell’allungare il tempo di salute delle persone. Una recente ricerca, realizzata da PwC su dati Food Supplements Europe, ha dimostrato che l’adozione su larga scala di Omega 3 potrebbe far risparmiare all’Europa circa 20 miliardi di euro di spesa sanitaria. E questo considerando un solo un nutriente. Se estendessimo il discorso anche ad altri nutrienti, il risparmio derivante dall’uso di integratori, per la sanità pubblica, sarebbe enorme”.

 

“IMMAGINATI NEL 2040”: L’INDAGINE DEL FCL RIVELA ANSIE E ASPETTATIVE FUTURE DEGLI ITALIANI

Nel corso dell’Assemblea di “Integratori & Salute”, è stata presentata l’indagine commissionata da Unione Italiana Food al Future Concept Lab, dal titolo “Immaginati nel 2040”, per scoprire cosa pensano i nostri connazionali, guardando al futuro: Come vivremo tra 15 anni? A cosa si darà importanza? Quali saranno le nostre colonne della “felicità” e come potremo arrivarci al meglio?[3]

Oggi 1 italiano su 2 (55,3%) che guarda al futuro, lo fa in primo luogo con un po’ di ansia; 2 su 10 (19,3%) sono preoccupati per quello che ci attende, mentre solo 1 su 4 è ottimista (25,4%).  Tra gli aspetti della vita quotidiana che avranno più importanza nei prossimi 15 anni, i nostri connazionali indicano al primo posto, senza grandi sorprese, la salute (73,3%), seguita dal rispetto per l’ambiente (64,8%) e dal cibo, inteso come alimentazione sana e sostenibile (59,4%).

In questo contesto, per quanto riguarda gli integratori alimentari e il ruolo che assumeranno nel contribuire al mantenimento del benessere delle persone, gli italiani – proiettandosi tra 15 anni – immaginano che ci sarà sempre più bisogno di un’integrazione alimentare per le difese immunitarie (60%), per la cura del cuore e della pressione sanguigna (42%), per il benessere psicofisico (32,4%), per la salute intestinale (27,1%), ma anche per l’aspetto fisico (23,8%).  Secondo lo studio realizzato dal Future Concept Lab, gli integratori saranno utili in futuro anche per compensare eventuali carenze di prodotti alimentari legate al cambiamento climatico (27,8%). Allo stesso tempo come opzioni valide di prevenzione in alleanza con il sistema sanitario (26,2%), per una salubre dieta alimentare quotidiana (25,8%) e infine per ottimizzare la corretta assunzione di nutrienti essenziali (20,2%)

[1]Indagine Future Concept Lab, 2022

[2] Intesa San Paolo, dati 2024

[3] Future Concept Lab, “Immaginati nel 2040”. Indagine condotta per Unione Italiana Food (1.000 interviste, campione rappresentativo dei 16 – 60enni per sesso, età, area geografica, dimensione comune di residenza) a luglio 2024.

Integratori alimentari: Italia all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione di prodotto

Integratori & Salute presenta l’ultima edizione della review scientifica sugli integratori alimentari

realizzata grazie alla collaborazione di un pool di esperti in materia,

per accendere i riflettori sulle nuove evidenze scientifiche riguardanti il ruolo degli integratori.

Innovazione, know how e ricerca sono i tre pilastri che guidano questo settore, di cui l’Italia

è leader europeo (coprendo il 26% del fatturato totale), seguita da Germania e Francia.

Nel 2023, il valore del comparto nel nostro Paese ha toccato i 4.545 milioni di euro

e oggi 7 italiani su 10 consumano integratori, facendone un uso consapevole

e guidato dai professionisti della salute.

 

Milano, 2 luglio 2024. Dagli effetti benefici associati al consumo di un apporto adeguato di vitamine e minerali al supporto dato dagli Omega-3 per la salute delle donne in gravidanza e delle persone anziane, fino ad arrivare al ruolo dell’integrazione con probiotici per il benessere nelle varie fasi della vita e la prestazione degli sportivi. Sono questi solo alcuni dei temi approfonditi nell’ultima edizione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”, promossa da Integratori & Salute, realtà nazionale che rappresenta le principali aziende italiane di integratori alimentari e che è parte di Unione italiana Food, con il contributo di Passoni Editore.

Il documento è il risultato della collaborazione di un pool di esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute, con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle scoperte più significative della ricerca sperimentale e clinica sul ruolo degli integratori alimentari.

I contenuti del documento, la cui introduzione è stata curata da Arrigo F. G. Cicero, Presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut), riguardano i diversi ambiti di applicazione degli integratori alimentari e sono stati realizzati rispettivamente da Andrea Poli per l’Area cardiovascolare e cardiometabolica, Mariangela Rondanelli e Clara Gasparri per la Terza età, Irene Cetin per la Salute della donna, Franca Marangoni per il Benessere psicologico e la funzione cognitiva, Mariuccia Bucci per l’Invecchiamento cutaneo, Fabio Pace per la Gastroenterologia, Gianluca Scuderi e Maria Chiara di Pippo per la Salute dell’occhio e Antonio Paoli per lo Sport.

 

“Ci auguriamo che questa nuova Review possa rappresentare uno strumento valido per una divulgazione scientifica seria, corretta e sostenuta da evidenze condivise, nonché un mezzo di informazione consapevole per i cittadini, gli organi di informazione e gli stakeholder”, afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute. “Come siamo soliti ribadire ormai da anni, sosteniamo che la principale funzione degli integratori alimentari sia quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Gli integratori sono oggi, e lo saranno sempre di più anche in futuro, degli ‘allenatori’ al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.

 

 

 

LE NUOVE SFIDE DELL’INTEGRAZIONE ALIMENTARE

Come emerso dall’ultima Review di Integratori & Salute, il mondo della ricerca si trova oggi di fronte a nuove sfide nel campo degli integratori per individuare le formulazioni migliori per la biodisponibilità, e quindi gli effetti, degli ingredienti contenuti nei vari prodotti. In particolare, nuove ricerche sono in corso in campo dermatologico, sia sugli antiossidanti contenuti in alcuni estratti vegetali (per esempio, il resveratrolo e la polidatina), sia sull’acido ialuronico idrolizzato, per la salute della pelle.

In questo filone di ricerca, il nostro Paese è in prima linea: in Italia sono state infatti sviluppate ed applicate numerose tecnologie per migliorare la bioaccessibilità e la biodisponibilità di sostanze utilizzate negli integratori di per sé poco utilizzabili da parte dell’organismo, come ad esempio l’antiossidante astaxantina (da Haematococcus pluviali), gli estratti di carciofo e la berberina (dalle piante del genere Berberis).

 

“In Italia, il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo – sostiene Arrigo F. G. Cicero, Presidente SINut – e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua. Questo mercato è sostenuto anche dal fatto che le principali aziende del settore investono in informazione medico-scientifica sui propri integratori con reti di professionisti dedicate ad aggiornare gli operatori sanitari potenzialmente interessati a questo campo. Il consumo di integratori non è una moda consumistica senza controllo, ma è un percorso guidato da esperti: farmacista e medico sono infatti le principali fonti informative a cui i consumatori si rivolgono”.

 

IL RUOLO DEL MICROBIOTA INTESTINALE E L’IMPORTANZA DELLA SUPPLEMENTAZIONE CON I PROBIOTICI

La letteratura disponibile nella nuova edizione della Review rimarca il ruolo cruciale del microbiota intestinale per la salute e il benessere nelle diverse fasi della vita e in diverse condizioni fisiologiche, sottolineando le potenziali e numerose applicazioni dell’integrazione con probiotici.

Diversi studi confermano, infatti, che il microbiota materno influenza sia la salute riproduttiva della donna, sia lo sviluppo del sistema immunitario e metabolico del nascituro. Potenziali benefici dei probiotici sono stati valutati anche negli atleti, nei quali l’eubiosi (una condizione di equilibrio e benessere della flora batterica intestinale) è risultata associata alla performance ottimale.

Evidenze ormai ampiamente riconosciute supportano inoltre l’esistenza di una relazione importante a tutte le età tra intestino e cervello – il cosiddetto “gut-brain axis” – e quindi tra l’eubiosi intestinale e gli aspetti della funzione cerebrale alla base della cognitività, del tono dell’umore e del comportamento.

Infine, vi è un interesse crescente da parte di ricercatori e clinici per la possibile relazione tra la disbiosi intestinale e la perdita di massa muscolare, che rappresentano problemi comuni spesso coesistenti negli anziani, che suggerirebbe l’esistenza anche di un asse “intestino-muscolo”. Da alcuni studi è emerso come l’attività fisica, una dieta corretta e un’adeguata assunzione di specifici nutrienti, se necessario con integratori, siano attualmente considerati i pilastri fondamentali nel trattamento e nella prevenzione della sarcopenia per le persone anziane.

 

NUOVE CONFERME SUI BENEFICI DEGLI OMEGA-3

Dalla ricerca in ambito nutrizionale affrontata nella Review emergono ulteriori evidenze anche sul ruolo degli acidi grassi Omega-3 (specie per quelli a lunga catena, EPA e DHA) il cui apporto adeguato con gli alimenti che ne sono ricchi – quasi esclusivamente i pesci, soprattutto quelli grassi pescati nei mari freddi – è correlato a benefici importanti per la salute sia dei più piccoli che degli adulti, con effetti attribuiti per entrambi a livello della funzione cardiaca e dei trigliceridi e specificamente al DHA sulla funzione visiva e cerebrale. 

Ma dalla letteratura scientifica emergono anche altri aspetti interessanti riguardo agli Omega-3: per esempio, l’importanza dell’apporto adeguato da parte delle mamme in attesa, anche nei confronti della durata ottimale della gestazione (con benefici sia per il bambino che per la madre); oppure l’impiego come coadiuvanti nella sindrome dell’occhio secco, un problema multifattoriale sempre più diffuso nella popolazione, che l’OMS ha definito essere tra i più ignorati e sottovalutati; o ancora il coinvolgimento degli Omega-3 nei processi alla base della salute della pelle, del benessere psicologico e delle funzioni cognitive. L’integrazione di Omega-3 può infine essere indicata per gli anziani che non assumono le tre porzioni settimanali di pesce utili anche per contenere il rischio di sarcopenia in questo periodo della vita: gli Omega-3 sono stati infatti associati alla promozione della sintesi proteica a livello muscolare.

 

ITALIA LEADER EUROPEO NEL MERCATO DEGLI INTEGRATORI: NEL 2023 FATTURATO A 4,5 MILIARDI DI EURO 

Oggi l’Italia è uno dei Paesi al Mondo più all’avanguardia nella ricerca sugli integratori alimentari. Con una leadership riconosciuta a livello internazionale in termini di innovazione di prodotto e know how. Del resto, la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale sono valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza: uno scenario in cui il ruolo degli integratori alimentari riveste sempre maggiore centralità, come evidenziato dagli ultimi dati economici del comparto.

Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del settore ha raggiunto i 4.545 milioni di euro e le vendite in quantità hanno superato le 299 mila tonnellate[1]. L’Italia è il primo mercato europeo con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%).  

Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguito a grande distanza da GDO (con una incidenza dell’7,7%), parafarmacie (7,6%), canale “on line” (6,9%).

 In farmacia, come segmento leader di mercato, si confermano i “probiotici”, con 537,3 milioni di euro, che rappresentano una fetta dell’15,2% del mercato. Al secondo posto, si classificano i “sali minerali”, con 335,2 milioni di euro (con un’incidenza del 9,2% e una crescita del +2,7% sul 2022). Al terzo e quarto posto troviamo “vitamine” e “tonici”, con quote superiori al 6%.

 

IN ITALIA 30 MILIONI DI PERSONE UTILIZZANO INTEGRATORI, CONSUMO GUIDATO DA MEDICI E FARMACISTI

Nell’ultimo anno, secondo una recente ricerca del Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti (73% degli intervistati) hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita. Si tratta di un consumo consapevole: prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano infatti al consiglio dei professionisti della salute: in primis al medico (48,4%), seguito dal farmacista (36,3%)[2].

[1] Elaborazione Unione Italiana Food su dati New Line Ricerche di mercato, 2023

[2]Ricerca Future Concept Lab 2023

Attenti al benessere psicofisico più di ogni altra generazione: 7 millenials su 10 hanno utilizzato integratori alimentari nell’ultimo anno

Una recente indagine commissionata da Integratori & Salute al Future Concept Lab ha analizzato percezioni e conoscenze dei Millennials italiani in fatto di integratori alimentari. Lo scenario emerso racconta che 3 italiani su 4 della Generazione Y hanno un’idea corretta di cosa sia un integratore e oltre il 75% si affida ai professionisti della salute come canale principale di informazioni e fonte di consigli per orientare le scelte d’acquisto.

La ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale è alla base dello stile di vita dei millennials italiani, che cercano di conseguire questo obiettivo attraverso una sana alimentazione e una costante attività fisica, attribuendo allo stesso tempo un ruolo centrale anche agli integratori alimentari. Nell’ultimo anno, infatti, li hanno utilizzati 7 millennials su 10 (70%) e l’82% dichiara di aver fatto ricorso a questi prodotti almeno una volta nella vita. È questa la fotografia scattata da un recente studio realizzato dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute[1], l’associazione che rappresenta il comparto degli integratori alimentari in Italia e che è parte di Unione Italiana Food.

Si tratta di un consumo consapevole che, nonostante riguardi una generazione cosiddetta “nativa digitale”, viene guidato dai canali tradizionali e autorevoli dei professionisti della salute: in primis, medico (42,3%) e farmacista (33,8%).  Il consiglio dei professionisti del settore è il principale driver per orientare le scelte d’acquisto, nonché uno strumento fondamentale per sensibilizzare la Generazione Y su cosa siano realmente gli integratori alimentari: 3 millennials su 4 (75%) dimostrano di avere una giusta percezione di questi prodotti, riconoscendo che possono sostenere il benessere, ma non sostituire le medicine”.

“Come associazione, da sempre ci impegniamo per fare corretta informazione sul ruolo degli integratori e sul loro corretto utilizzo – dichiara Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – e siamo soddisfatti di constatare come, in base alle principali evidenze emerse dallo studio del Future Concept Lab, i millennials dimostrino una corretta conoscenza e un uso consapevole di questi prodotti, essendo allo stesso tempo una generazione attenta al mantenimento del proprio stato di salute attraverso un sano stile di vita. Risulta evidente, inoltre, come oggi più che mai, il ruolo giocato dai professionisti della salute (medici di famiglia e farmacisti in testa) sia fondamentale per garantire che gli integratori vengano utilizzati in modo appropriato”.

 

INTEGRATORI: LA FARMACIA È IL PRINCIPALE CANALE D’ACQUISTO PER LA ‘GENERAZIONE Y’

Per il 65% dei millennials italiani, la farmacia e/o parafarmacia rappresenta il luogo preferito in cui acquistare gli integratori. Mentre solo 1 su 4 (26%) predilige gli acquisti online sui siti specializzati in salute. A maggiore distanza – lo fanno 2 su 10 (23%) – troviamo l’acquisto in autonomia al supermercato. Infine, c’è chi preferisce comprare gli integratori anche nei negozi di alimenti naturali (14,8%) oppure online sul sito web di una specifica marca (8,1%).

 

MILLENNIALS E BENESSERE: PROFILO DI UNA GENERAZIONE ORIENTATA ALLA SALUTE

Dall’indagine del Future Concept Lab sono emersi alcuni tratti distintivi che riguardano gli stili di vita dei millennials italiani, che si distinguono in primo luogo per l’avanzata integrazione tra vita reale e digitale, e mostrano un forte orientamento al problem solving in ogni situazione della propria quotidianità.

La Generazione Y si presenta come la più attenta alla tutela della salute: i nati tra il 1980 e il 1996 cercano – più di ogni altra generazione – di consumare alimenti che aiutino a prevenire disturbi e problemi (36% rispetto a una media del 27%) scegliendo cibi freschi, anche nell’ottica di salvaguardare l’ambiente (lo fa oltre il 50%).

La cura del proprio corpo risulta un elemento centrale: il 24% pratica attività fisica, in misura leggermente superiore alla media del 20%. Bilanciare vita privata e lavoro, gestire lo stress e prestare attenzione anche alla salute mentale sono obiettivi prioritari condivisi dal 68,5% dei millennials, che dimostrano un approccio olistico al benessere.

 

PER LA ‘GENERAZIONE Y’, GLI INTEGRATORI SONO UN VALIDO AIUTO PER MENTE E CORPO

Grande attenzione i millennials la dedicano agli integratori alimentari per il mantenimento del benessere fisico e mentale. Gli italiani tra i 26 e i 43 anni considerano questi prodotti come un “buon aiuto per tutti” (71%), ma anche come “un supporto al mangiar sano e fare movimento” (69,3%) e li reputano fondamentali per “sostenere il benessere psicofisico” (65,3%). Tra le funzioni cruciali per cui i millennials ricorrono agli integratori, troviamo: il potenziamento del sistema immunitario (30,4%), come complemento energetico (27%), come aiuto per rinforzare capelli/pelle/unghie (23%) e per il miglioramento della memoria (20%).

 

IN CAPSULE O LIQUIDI E CON INVOLUCRI BIO: ECCO GLI INTEGRATORI DI DOMANI SECONDO I MILLENNIALS

Immaginando gli integratori del futuro, i millennials prevedono che questi prodotti assumeranno un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana, diventando componenti ancor più strategici per il benessere e il mantenimento dello stato di salute, in ogni fascia d’età.

Guardando alla ‘forma’ futura degli integratori, quasi la metà dei millennials preferirebbe che fossero in capsule con involucro biotech (45%) oppure liquidi, in fialette di materiale bio (35%). Seguono, a grande distanza, coloro che li vorrebbero assumere in polvere, da spargere sul cibo come una spezia (13%) o in gocce (7,4%).

[1] Future Concept Lab: “Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”, indagine 2023.

2013-2023: i 10 anni che hanno cambiato la storia dell’integrazione alimentare in Italia

Integratori & Salute scatta una fotografia di come sono cambiate le vendite di integratori in Italia negli ultimi 10 anni.

Ne emerge un consumo consapevole dove probiotici e sali minerali restano le categorie più richieste tallonate dalle vitamine che hanno registrato un vero e proprio boom in questo arco di tempo.

Rispetto al 2013 in ascesa anche i prodotti per la tosse e per il benessere mentale, a cui gli italiani prestano sempre maggiore attenzione.

La ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale sono valori portanti per gli italiani e, negli ultimi tempi, hanno assunto ancora più rilevanza. Uno scenario nel quale il ruolo degli integratori alimentari riveste sempre maggiore centralità. Stando a una elaborazione di Integratori & Salute su dati Newline riferiti al canale Farmacia, negli ultimi 10 anni le vendite in volume degli integratori sono aumentate del +60% passando dalle 125 milioni di confezioni del 2013 alle 200 milioni di confezioni del 2023. Nello stesso arco di tempo, il fatturato dell’industria degli integratori italiani è quasi raddoppiato: da 1,8 miliardi di euro a 3,5 miliardi di euro di oggi.

PROBIOTICI E SALI MINERALI RESTANO GLI INTEGRATORI PIU RICHIESTI, BOOM PER LE VITAMINE

Tra le categorie di integratori più richieste, oggi, al primo posto troviamo i probiotici che si confermano – anche rispetto a 10 anni fa – come la tipologia più apprezzata con 26,5 milioni di confezioni vendute (+40% rispetto al 2013). Seguono i sali minerali, con 14 milioni di confezioni e le vitamine che, con 13,1 milioni di confezioni, sono il prodotto che ha compiuto il passo in avanti più grande (+157% in 10 anni) tra le principali categorie.

Completano la “top five” degli integratori più venduti attualmente i prodotti per la tosse, con 11,8 milioni di confezioni (+188%) e i lassativi con 11,3 milioni di confezioni (+22%).  [1]

GLI INTEGRATORI IN ASCESA: ANTIACIDI E ANTIREFLUSSO, PRODOTTI PER LA TOSSE E PER L’INSONNIA

Dal 2013 ad oggi, ci sono prodotti che più di altri hanno visto sviluppare il loro posizionamento sul mercato. Tra gli integratori che sono cresciuti maggiormente, troviamo gli antiacidi e antireflusso (+205%), i prodotti per la tosse, (+180%), quelli per l’insonnia e il benessere mentale (+155%), le vitamine (+157%) e gli integratori per le funzioni immunitarie (+ 144%).

Allo stesso tempo, alcuni integratori hanno avuto una flessione rispetto al 2013, come quelli per il controllo del peso, con 1,5 milioni di confezioni (-38%) e gli antiossidanti con 2,5 milioni di confezioni (-9%).

VENDITA DIRETTA A DOMICILIO DI INTEGRATORI: RADDOPPIATO IL VALORE IN 10 ANNI

Anche i dati che riguardano vendita a domicilio degli integratori confermano questa crescita. Secondo AVEDISCO – l’associazione che rappresenta le più importanti realtà industriali e commerciali, italiane ed estere, che utilizzano la vendita a domicilio per la distribuzione dei loro prodotti e servizi – il fatturato degli integratori alimentari nel settore della vendita diretta è passato negli ultimi 10 anni da 153 milioni di euro a 366 milioni di euro e ha visto raddoppiare il numero delle aziende che operano in questo ambito: da 11 a 23. Anche sul fronte dell’occupazione  gli incaricati alle vendite registrano un forte incremento da 115 mila a 307 mila  persone con una percentuale femminile che è passata dal 66% al 72%.

 

8 ITALIANI SU 10 HANNO UN’IDEA CORRETTA DI COSA SIA UN INTEGRATORE ALIMENTARE

La maggiore centralità assunta dagli integratori nella quotidianità degli italiani va di pari passo con un consumo consapevole. Secondo i dati di una ricerca del Future Concept Lab, è emerso che 8 italiani su 10 (77,7%) hanno una percezione degli integratori alimentari molto vicina alla realtà. Sono stati definiti spontaneamente soprattutto come un “aiuto a colmare le carenze dell’organismo”, ma anche come “un supporto per rafforzare l’abitudine a mangiare sano e a fare movimento” e, parimenti, “sono per tutti, per un benessere complessivo”. Appare quindi molto chiara l’opinione che gli italiani hanno degli integratori – sostengono il benessere e non sostituiscono le medicine – e l’idea dei bisogni che soddisfano.

“Il nostro Paese – afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – è leader europeo in questo mercato, coprendo abbondantemente il 29% del valore totale dello stesso, che, in Europa, supera i 13 miliardi di euro. Gli ultimi 10 anni hanno sicuramente visto crescere una maggiore attenzione alla salute; il consumatore dimostra di essere oggi evoluto nel suo comportamento: si informa, ha aumentato la regolarità di assunzione degli integratori ed è maggiormente attento anche alla salute dei suoi familiari. Riteniamo opportuno ricordare sempre che la loro principale funzione non è quella di curare le malattie, ma di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Il che vuol dire: mantenere sane le persone che stanno già bene. Gli integratori sono (e lo saranno sempre di più anche in futuro) degli “allenatori” al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.

INTEGRATORI, UN PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEI SISTEMI SANITARI

Gli integratori, oltre a rappresentare un “valore” per la popolazione, sono un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe stima in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente. Allo stesso tempo, se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi ed avere così un potenziale risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro [2].

[1] Newline 2023

[2] Elaborazione PwC Italia su dati Food Supplement Europe

Italia, paese più anziano d’Europa: il ruolo degli integratori per mantenere lo stato di benessere

Il 23 luglio si celebra la Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani. Proprio l’Italia, secondo i dati Eurostat, è il Paese in Europa con il più alto numero di abitanti in età avanzata. Tra i segreti della longevità dei nostri connazionali: una sana alimentazione, attività fisica e anche il corretto utilizzo di integratori alimentari, che raggiunge il suo picco di consumo proprio tra gli over 65. Quelli per le ossa e per le articolazioni risultano essere gli integratori più usati dalla ‘silver generation’, secondo un recente studio condotto dal Future Concept Lab.

Giovanni Scapagnini, Professore di Nutrizione Clinica presso l’Università degli Studi del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica SINUT, spiega l’importanza di una corretta integrazione alla dieta alimentare, per il benessere nella terza età. 

 

10 Luglio 2023 – L’invecchiamento è una delle principali sfide che la salute dovrà affrontare nel prossimo futuro. In particolare, nel nostro Paese che, secondo i dati Eurostat, è il più anziano d’Europa.  In questo contesto, per riuscire a mantenere il proprio stato di salute e benessere, oltre a un’alimentazione equilibrata e a uno stile di vita sano e attivo, un aiuto importante – soprattutto in età avanzata – può essere fornito dall’uso appropriato di integratori alimentari.

A pochi giorni dalla Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, in programma il 23 luglio, Integratori & Salute – l’associazione che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia e che fa parte di Unione Italiana Food – ha fotografato il ruolo degli integratori nella popolazione over 65. Allo stesso tempo, in collaborazione con il prof. Giovanni Scapagnini – Professore di Nutrizione Clinica presso l’Università degli Studi del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica SINUT – ha analizzato le caratteristiche e i plus degli integratori alimentari nella terza età.

 

“L’invecchiamento patologico e il rischio d’insorgenza delle malattie croniche legate all’età sono strettamente correlati alla disregolazione dei processi infiammatori. Tra le sostanze cruciali per la regolazione di questi processi ci sono gli acidi grassi essenziali, noti come Omega 3”, afferma il Prof. Giovanni Scapagnini, Professore di Nutrizione clinica presso l’Università degli Studi del Molise. “Adeguati livelli di Omega 3 sono fondamentali per mantenere in salute il nostro organismo e favorire un sano invecchiamento. Oltre al consolidato ruolo sulla salute del cuore e del cervello, questi acidi grassi danno origine a molecole che svolgono un ruolo centrale nel controllo dell’infiammazione. Gli Omega 3 sono essenziali, senza di essi non potremmo sopravvivere ma non siamo in grado di produrli e possiamo assumerli solo attraverso la dieta e l’integrazione. Approvvigionarsi di acidi grassi essenziali polinsaturi del tipo Omega 3, noti per i loro effetti benefici sulla salute, può contribuire, soprattutto in età avanzata, a gestire i processi infiammatori e a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache, o il diabete, o ancora malattie neurodegenerative e altre condizioni di rischio legate all’avanzare dell’età.”

 

8 “OVER 65” SU 10 UTILIZZANO INTEGRATORI ALIMENTARI: IN TESTA, QUELLI PER LE OSSA E LE ARTICOLAZIONI

Secondo un recente studio condotto dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute[1], negli ultimi 12 mesi, l’83% degli italiani over 65 ha utilizzato almeno un integratore (di fronte a una media nazionale del 73%). In particolare, sono i supplementi per le ossa e per le articolazioni quelli più utilizzati nella terza età: vi ricorre il 43% degli over 65. Un dato quasi doppio rispetto alla media nazionale, che si attesta al 24%. Tra i più adoperati dalla silver generation, ci sono anche gli integratori per i problemi intestinali: ne fa uso 1 over 65 su 4 (25%, contro una media del 17%), e anche i supplementi per il benessere cardiovascolare, usati dal 17% (contro una media del 9%).

L’acquisto degli integratori da parte delle persone più avanti con l’età passa soprattutto attraverso i canali tradizionali. Gli over 65 si informano principalmente presso i professionisti della salute come medico e dietologo (58,6%) e oltre 8 su 10 (l’82%) acquistano i prodotti in farmacia o parafarmacia (la media nazionale è del 70%). Per il 63%, infine, l’integratore ‘del futuro’ dovrebbe essere assunto senz’acqua ed essere più facilmente deglutibile.

 

VITAMINA D E B12 PREZIOSE ALLEATE NELLA TERZA ETA’

Negli ultimi mesi sono apparse numerose review che evidenziano come l’assunzione di vitamina D sia molto importante nella terza età, per i suoi effetti sul sistema immunitario, neurologico e sull’apparato muscolo-scheletrico. Questa vitamina aiuta a preservare, inoltre, le funzioni cognitive. Per l’assunzione della vitamina D è fondamentale l’esposizione ai raggi solari, che però risulta spesso insufficiente nelle persone che hanno superato i 60 anni e che rischiano maggiormente la comparsa della osteoporosi.

Altrettanto utile, soprattutto dopo i 65 anni, è l’assunzione di vitamina B12, indispensabile per la formazione dei globuli rossi e per il buon funzionamento del sistema nervoso. Nelle persone anziane, però, spesso può manifestarsi una certa difficoltà nell’assorbimento di questa vitamina, dovuta anche ai cambiamenti delle funzionalità gastriche o alla ridotta assunzione di alimenti che ne sono ricchi, come i cibi di origine animale (carne, pesce, latticini).

In tutti questi casi, gli integratori alimentari possono rappresentare un valido supporto per colmare le carenze esistenti.

“I problemi più comuni nella terza età ai quali gli integratori possono dare un aiuto concreto includono l’osteoporosi, la sarcopenia e i disturbi del sistema immunitario”, ricorda il Prof. Scapagnini. “Per quanto riguarda l’osteoporosi, gli integratori a base di calcio, vitamina D e altri minerali possono contribuire a mantenere una buona densità ossea e a ridurre il rischio di fratture. Riguardo alla sarcopenia (che è la perdita di massa e forza muscolare associate all’invecchiamento), gli integratori di proteine e aminoacidi – come la leucina – possono svolgere un ruolo importante nel preservare e migliorare la massa muscolare negli anziani, contribuendo a contrastarne i disturbi. È utile ricordare che dopo i 65 anni il fabbisogno giornaliero di proteine aumenta da 0,8 g/kg a 1,2 g/kg, e nel caso di malattie croniche si può arrivare fino 2 g/kg al giorno: quantitativi difficilmente presenti nell’alimentazione degli anziani.  Per il sistema immunitario, oltre agli stessi aminoacidi, è la vitamina D ad avere un importante effetto benefico e la sua assunzione è particolarmente importante per gli anziani, che potrebbero manifestarne la carenza. Infine, anche la vitamina C è un antiossidante prezioso, che può sostenere il sistema immunitario e ridurre i processi infiammatori.”

 

DECLINO COGNITIVO: IL RUOLO DEI MULTIVITAMINICI

Il declino cognitivo è una delle principali preoccupazioni per la salute degli anziani, ma due recenti studi sembrano suggerire un modo semplice per aiutarli a rallentare il processo. L’assunzione giornaliera di un integratore multivitaminico, infatti, sembrerebbe in grado di preservare la memoria, rallentando il peggioramento delle funzioni cognitive in età avanzata: è ciò che emerge da uno studio dei ricercatori della Columbia University e del Brigham and Women’s Hospital di Boston[2], di recente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.  Più di 3.500 adulti di età superiore ai 60 anni hanno assunto in modo casuale un integratore multivitaminico giornaliero o un placebo per tre anni. Alla fine di ogni anno, i partecipanti hanno eseguito una serie di valutazioni cognitive progettate per testare la funzione della memoria dell’ippocampo, un’area del cervello che è interessata dal normale invecchiamento. Alla fine del primo anno, la memoria è risultata migliorata per le persone che assumevano un multivitaminico quotidiano, rispetto a quelle che assumevano il placebo. I ricercatori hanno stimato dunque un guadagno di tre anni di capacità funzionali, con benefici maggiori nei cardiopatici.

 

MICROBIOTA INTESTINALE: IL RUOLO DEI PROBIOTICI

Durante la terza età, anche i problemi di digestione e di mobilità intestinale possono influire negativamente sullo stato di salute.

“Il microbiota intestinale – spiega il Prof. Scapagnini – svolge un ruolo molto significativo nel processo di invecchiamento in salute. Un microbiota equilibrato e diversificato è associato a una migliore funzione intestinale, a una riduzione delle infiammazioni e a una serie di altri benefici per la propria vita. Al contrario, la disbiosi (ossia uno squilibrio del microbiota) può contribuire al deterioramento del processo di invecchiamento. In questo contesto, i probiotici – che sono microorganismi benefici per l’intestino – stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella gestione dell’invecchiamento. La loro assunzione può favorire un equilibrio del microbiota intestinale, ridurre l’infiammazione e contribuire a una migliore salute generale”.

 

DISIDRATAZIONE IN ESTATE: IL RUOLO DEI SALI MINERALI

Soprattutto nei mesi estivi, la mancanza di stimolo alla sete può provocare negli anziani il rischio di incorrere nella disidratazione. In termini di prevenzione – insieme ad una serie di riguardi, tra cui: non uscire nelle ore più calde, avere sempre una bottiglia d’acqua a disposizione, consumare pasti leggeri e preferire la frutta – andrebbe considerato anche il corretto uso di integratori, ove necessario.

“Gli anziani – afferma il Prof. Scapagnini – possono essere particolarmente vulnerabili alla disidratazione, in parte a causa di un sistema di regolazione della sete meno efficiente e quindi di una minore percezione del desiderio di bere. Pertanto, è fondamentale che siano incoraggiati a bere regolarmente e adeguatamente. Durante le giornate calde dell’estate, è ancora più importante mantenere un’adeguata idratazione, a causa dell’aumento della perdita di liquidi attraverso il sudore. In queste situazioni, bere una quantità sufficiente di acqua non è l’unico aspetto da considerare. Integratori di sali minerali o bevande elettrolitiche potrebbero essere una scelta intelligente per reidratarsi, poiché contribuiscono a ripristinare gli elettroliti persi attraverso la sudorazione. Gli elettroliti, come il magnesio e il potassio, sono infatti molto importanti per il mantenimento dell’equilibrio idrico e del corretto funzionamento del corpo”.

 

INTEGRATORI, PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE

Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei costi dei servizi sanitari nazionali, gli integratori possono rappresentare una risorsa utile per migliorare la qualità della vita e contribuire a contenere la spesa sanitaria. Del resto, secondo l’ultimo rapporto Eurispes[3], un terzo dei cittadini italiani afferma di aver dovuto rinunciare a prestazioni e/o interventi sanitari per indisponibilità delle strutture e liste di attesa.

Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe ha stimato in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione, se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero regolarmente Omega 3. Allo stesso tempo, se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D, si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi ed avere così un potenziale ulteriore risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro.

[1] Studio Future Concept Lab: “Lo scenario degli integratori alimentari, tra benessere e stare bene”, 2023

[2]  Multivitamin Supplementation Improves Memory in Older Adults: A Randomized Clinical Trial, 2023

[3] Eurispes, Enpam, Il Termometro della Salute, 2° Rapporto sul Sistema sanitario Italiano,2023

Sana alimentazione, movimento e integratori alimentari: la ricetta degli italiani per mantenere e migliorare il proprio stato di salute

  • In Italia, oggi, 30 milioni di persone utilizzano integratori alimentari; in leggera prevalenza donne e adulti nella fascia d’età 35-54 anni. È questa la fotografia che emerge dallo studio “Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”, commissionato da Integratori & Salute al Future Concept Lab
  • Si tratta di un consumo consapevole: 8 italiani su 10 hanno una conoscenza corretta dei prodotti che scelgono. Sostegno al sistema immunitario, supplemento energetico e aiuto per le ossa sono gli ambiti considerati più utili
  • Un settore in ascesa, che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato e punta forte su digitalizzazione e sostenibilità.
  • E guardando al futuro? Gli italiani immaginano integratori ancora più efficaci, mirati e innovativi.

 

Gli italiani sono (e saranno) sempre più attenti alla propria salute: per il 64% è il primo valore che indirizza le proprie scelte, presenti e future. E per riuscire a mantenere il proprio benessere, i nostri connazionali puntano sulla alleanza tra un’alimentazione equilibrata, una vita attiva e un uso appropriato di integratori alimentari, utilizzati oggi da oltre 30 milioni di italiani e con un ruolo sempre più centrale nella vita delle persone.

È questo lo scenario delineato da Integratori & Salute – l’associazione che rappresenta il comparto degli integratori alimentari in Italia e che è parte di Unione Italiana Food – attraverso un’indagine realizzata dal Future Concept Lab. Lo studio (“Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”[1]) ha fotografato il vissuto e le attese per il futuro dei nostri connazionali rispetto al mondo degli integratori, evidenziando comportamenti e percezioni riguardo l’ambito del benessere, sia in termini di prevenzione che di mantenimento dello stato di salute.

 

MANTENERSI IN SALUTE PRESTANDO ATTENZIONE A CIO’ CHE SI MANGIA: LO FANNO 6 ITALIANI SU 10

Preservare il proprio benessere non è scontato e per raggiungere questo obiettivo, tra le “buone regole” acquisite da una parte significativa della popolazione italiana, al primo posto c’è un equilibrato regime alimentare (29,8%), seguito dal ritagliarsi pause di relax (21,7%) e da un’attività fisica costante (20,8%).

La strada per il benessere passa, dunque, per l’adozione di modelli alimentari corretti e sani: oggi quasi 6 italiani su 10 (58,3%) prestano attenzione a ciò che mangiano più che in passato; il 22,6% segue precise regole alimentari e solo 2 italiani su 10 (19,6%) mangiano ciò che capita.

 

NELL’ULTIMO ANNO, 7 ITALIANI SU 10 HANNO UTILIZZATO INTEGRATORI ALIMENTARI

Ma tutto questo non sempre può bastare. Dallo studio condotto dal Future Concept Lab emerge il forte valore attribuito dai nostri connazionali agli integratori per il mantenimento del benessere fisico e mentale. Basti pensare che, nell’ultimo anno, il 73,3% degli italiani (soprattutto adulti tra i 35 e i 54 anni e con una leggera prevalenza delle donne) ha utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (82,8%) li hanno usati nel corso della propria vita.

In generale, i nostri connazionali vedono gli integratori come un “buon aiuto per tutti” (71,3%), ma anche come “un supporto per mangiare sano e fare movimento” (71,3%) e per “sostenere il benessere psicofisico” (64,5%).

 

MEDICI E FARMACISTI: I PRINCIPALI CANALI DI INFORMAZIONE

Prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano al consiglio dei professionisti della salute. Al primo posto troviamo il medico (48,4%), seguito dal farmacista (36,3%). A distanza seguono i professionisti della medicina alternativa, come terapista nutrizionista e fitoterapista (19,1%); infine, familiari, amici e colleghi (15,9%), ricerche su google (14,5%) ed erboristerie (9,1%).

 

8 ITALIANI SU 10 HANNO UN’IDEA CORRETTA DI COSA SIA UN INTEGRATORE ALIMENTARE

Questo prezioso scambio di informazioni tra professionisti della salute e consumatori ha portato nel tempo ad accrescere la consapevolezza di cosa siano gli integratori.  Dallo studio, infatti, emerge come circa 8 italiani su 10 (77,7%) abbiano una percezione degli integratori alimentari molto vicina alla realtà.

Sono stati definiti spontaneamente soprattutto come un “aiuto a colmare le carenze dell’organismo”, ma anche come “un supporto per rafforzare l’abitudine a mangiare sano e a fare movimento” e, parimenti, “sono per tutti, per un benessere complessivo”. Appare quindi molto chiara l’opinione che gli italiani hanno degli integratori – sostengono il benessere e non sostituiscono le medicine – e l’idea dei bisogni che soddisfano.

 

“Ci fa piacere constatare – dichiara Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – come, in base alle principali evidenze emerse dallo studio, gli italiani abbiano una conoscenza corretta degli integratori alimentari e delle loro specificità. Riteniamo opportuno ricordare sempre che la loro principale funzione non è quella di curare le malattie, ma di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. Il che vuol dire: mantenere sane le persone che stanno già bene. Gli integratori sono (e lo saranno sempre di più anche in futuro) degli “allenatori” al fianco delle persone, in grado di garantire all’organismo il giusto apporto di ciò che concorre al benessere complessivo in tutte le fasi della vita, al di là delle buone pratiche già messe in atto”.

 

7 CONSUMATORI SU 10 LI ACQUISTANO IN FARMACIA

Per il 70,2% degli italiani, la farmacia e/o la parafarmacia sono il principale luogo di acquisto di integratori. Molto meno diffuso – lo fanno 2 italiani su 10 (22,4%) – è l’acquisto in autonomia al supermercato. Stesso risultato per gli acquisti online sui siti specializzati in salute (22,4%). Più indietro gli acquisti di integratori su Amazon (19,7%), nei negozi di alimenti naturali (14,2%) e quelli online sul sito web di una specifica marca (6,4%).

 

CONSIDERATI MOLTO UTILI PER IL SISTEMA IMMUNITARIO, COME FONTE DI ENERGIA E PER LE OSSA

L’importanza degli integratori viene rimarcata dagli italiani in particolare per alcune funzioni.  In primo luogo, per sostenere le difese immunitarie (30,1%), come complemento energetico (26,3%) e come aiuto per le ossa e le articolazioni (24,4%). Ma anche per integrare diete vegane e vegetariane (22%), per normalizzare l’intestino (22%), per aiutare la digestione (20,8%) e migliorare i problemi d’insonnia (20,2%).

Tanto che tra le tipologie di integratori più utilizzati dai nostri connazionali, l’indagine del Future Concept Lab colloca infatti al primo posto quelli per migliorare il sistema immunitario: dichiara di farne uso quasi 1 italiano su 2 (45%).

“Il ricorso agli integratori può rappresentare, nell’ambito dei limiti di sicurezza fissati dal Ministero della Salute, un modo efficace per sostenere la funzione immunitaria”, dichiara Andrea Poli, Presidente NFI (Nutrition Foundation of Italy).Quando, per varie ragioni, è l’alimentazione a non essere adeguata ed esistono carenze specifiche, un contributo ad un’efficace immunoprotezione può derivare da integrazioni mirate, per le quali esistono prove convincenti di efficacia e di sicurezza. Le vitamine D, C, B6 ed E possono, ad esempio, contribuire a garantire un corretto funzionamento del sistema immunitario ed anche vari minerali (come zinco, ferro, selenio e rame) possono avere effetti positivi al proposito”, conclude il prof. Andrea Poli.

 

IN FUTURO SARANNO ANCORA PIU’ IMPORTANTI GRAZIE ALL’INNOVAZIONE E ALLA RICERCA

Proiettando gli integratori nel futuro, gli italiani si aspettano che saranno ancora più strategici nella vita delle persone. In primo luogo, perché sono convinti che la ricerca scientifica metterà a disposizione nuovi ritrovati per vivere più a lungo e in salute (60,5%) e perché saranno sempre più innovativi e utili al mantenimento dello stato di salute grazie al contributo della scienza (55,6%). Per il 61,5% l’utilità degli integratori sarà massima soprattutto quando consigliati con più rigore, solo per specifiche occasioni o carenze.

 

L’INTEGRATORE DI DOMANI? IN CAPSULE BIOTECH DA ASSUMERE SENZA ACQUA

Guardando alla forma futura degli integratori, 1 italiano su 2 (52,7%) li preferirebbe in capsule, ma con un elemento di innovazione: un involucro biotech tale per cui si possano assumere senza acqua. Il 30,8% degli italiani li vorrebbe assumere liquidi, in fialette di materiale bio.  Molto più staccati quelli che li preferirebbero in polvere, da spargere sul cibo come una spezia (9,7%) o in gocce (6,8%).

 

UN PREZIOSO STRUMENTO PER LA SOSTENIBILITA’ DEI SISTEMI SANITARI

Quello degli integratori alimentari è un comparto in grande ascesa, che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato. L’Italia è il leader europeo nel mercato degli integratori, coprendo abbondantemente il 26% del valore totale dello stesso, che in Europa supera i 13 miliardi di euro.

“Grazie alla forte impronta innovativa del comparto – afferma il Presidente Germano Scarpasiamo impegnati a ricercare e progettare gli integratori del futuro, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone. Un utilizzo più strutturato degli integratori nei prossimi anni, in linea con quanto auspicato dagli italiani nello studio del Future Concept Lab, può costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe ha stimato in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione, se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente. Allo stesso tempo, se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi ed avere così un potenziale risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro”.

 

LE PRIORITA’ FUTURE DEL COMPARTO? DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

Infine, guardando al futuro del settore degli integratori alimentari, secondo una recente indagine del Centro Studi Integratori &Salute, tra gli ambiti di azione prioritari su cui intervenire nei prossimi anni, al primo posto le aziende  mettono l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), seguita dagli strumenti digitali per la gestione dell’informazioni medico-scientifica (28%), l’internet of things (20%), gli strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%) e i sistemi di visualizzazione, realtà virtuale ed aumentata (1%).

 

[1] La survey è stata realizzata, nel mese di Aprile 2023, su un campione di 1.000 unità della popolazione italiana 18-70 anni (rappresentative per sesso, età, area geografica, city size).

Integratori alimentari: un settore “al femminile”

NELLA METÀ DELLE AZIENDE ALMENO 1 DONNA SU 2 NELLE POSIZIONI DI VERTICE

È quanto emerge dagli ultimi dati della ricerca del Centro Studi Integratori & Salute, che mostra un comparto in grande crescita, con un fatturato di 4 miliardi di euro nel 2022, e che guarda all’innovazione e alla digitalizzazione per affrontare le sfide del futuro. Un settore in prima linea anche per le opportunità professionali rivolte ai più giovani: nel 2021, il 71% delle aziende ha ampliato il proprio organico.

L’occupazione ad alta professionalizzazione nel comparto degli Integratori Alimentari si tinge sempre più di “rosa”. Nel nostro Paese, in 1 azienda su 2 del settore, il 50% delle posizioni di vertice è ad appannaggio dalle donne, contro un dato medio nazionale dell’industria manifatturiera del 35%. È quanto emerge dai risultati dell’indagineAggiornamenti sull’impatto della pandemia da Covid-19 sul mercato” del Centro Studi Integratori & Salute, l’associazione nazionale che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è parte di Unione Italiana Food.

Un settore in grande ascesa, che nel 2021 ha raggiunto i 4 miliardi di euro di fatturato (con una crescita media del +8,2% dal 2014 ad oggi) e che nei primi 7 mesi del 2022 ha fatto registrare già un ulteriore aumento del +8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Un comparto vocato anche alla valorizzazione dei giovani talenti: nel 27% delle aziende di integratori alimentari, almeno 1 membro del board aziendale è under 40 (contro una media nazionale del 16%). A conferma della centralità assegnata ai temi dell’occupazione e delle assunzioni: 7 aziende su 10 (71%) hanno ampliato il proprio organico nel 2021.

“Tra le donne – afferma Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – c’è una spiccata attenzione alla salute e soprattutto al mantenimento di uno stile di vita sano: questo fa sì che, a parità di altre qualità con il mondo maschile, le donne investano ancora più passione ed impegno in questo ambito e anche per questo motivo diventano spesso la ‘prima scelta’ per molte aziende. Il settore degli integratori, inoltre, punta molto anche sulla valorizzazione dei giovani talenti, che portando in dote idee nuove e visione sono in grado di plasmare l’impronta innovativa, che è uno dei tratti distintivi del nostro comparto”.

PROBIOTICI, SALI MINERALI E VITAMINE SUL PODIO DEGLI INTEGRATORI PIU’ UTILIZZATI IN ITALIA

Gli integratori alimentari sono prodotti destinati a integrare la comune dieta, costituendo una fonte concentrata di sostanze nutritive e a effetto fisiologico, e svolgono un importante ruolo nel mantenimento della salute e del benessere e nel ridurre alcuni fattori di rischio di malattia, come strumenti di prevenzione primaria nell’ambito di una corretta alimentazione.

Gli ultimi dati di mercato di Newline, aggiornati a dicembre 2022 e riferiti al canale Farmacia, ci dicono che, in riferimento al fatturato delle prime 10 tipologie di integratori venduti in Italia, al primo posto troviamo i probiotici, con 398 milioni di euro (+11,3% rispetto allo scorso anno), seguiti da sali minerali con 234 milioni di euro (+7,9%); vitamine con 201 milioni di euro (+10%); tonici con 198 milioni di euro (+18%); integratori per il controllo della lipidemia con 172 milioni di euro (-7,1%). Più in fondo alla classifica, troviamo gli integratori per le funzioni immunitarie con 157 milioni di euro (+20%); insonnia e benessere mentale con 144 milioni di euro (-2%) e prodotti della tosse con 134 milioni di euro (+61%). Chiudono la graduatoria di questa “top 10” i lassativi con 134 milioni di euro (+3,8%) e gli antiacidi e anti reflusso con 124 milioni di euro (+18,4%).

In generale oggi, farmacie e parafarmacie rimangono ad oggi i punti di riferimento privilegiati per l’acquisto, tanto è vero che l’87% del valore del mercato si sviluppa in questi circuiti e che gli integratori rappresentano oggi la seconda categoria richiesta in farmacia dopo il farmaco da prescrizione medica.

“Il nostro Paese – prosegue Germano Scarpa, Presidente di Integratori & Salute – è leader europeo in questo mercato, coprendo abbondantemente il 29% del valore totale dello stesso, che, in Europa, supera i 13 miliardi di euro. La Pandemia ha sicuramente contribuito a una maggiore attenzione alla salute: il consumatore dimostra di essere oggi evoluto nel suo comportamento, si informa, ha aumentato la regolarità di assunzione ed è maggiormente attento anche alla salute dei suoi familiari.

La nostra filiera appare resiliente e in salute, evidenziando dinamiche positive nel fatturato, nella produzione in generale, nell’occupazione e negli investimenti, in particolare in ambito digitale. Una posizione determinata anche dal sempre più diffuso approccio olistico alla salute e al benessere degli italiani”.