Ben conosciuta e utilizzata da centinaia d’anni, le proprietà dell’Echinacea sono validate da numerose evidenze scientifiche.

Fin dai tempi antichi le comunità dei nativi nordamericani utilizzavano questa pianta per le sue straordinarie proprietà, e la devozione verso il suo utilizzo era tale da farla ritenere una pianta sacra. Per i nativi americani le virtù dell’Echinacea erano tali da trovare applicazione in svariate situazioni: lenire morsi e punture velenose, cicatrizzare le ferite, preparare collutori contro il mal di denti e infusi per combattere gli stati influenzali.

Inizialmente Linneo attribuisce all’Echinacea il nome di Rudbeckia, in onore di O. Rudbeck, botanico svedese del XVII secolo. Successivamente, nel 1794, Moench, botanico e naturalista tedesco, cambia il nome in Echinacea, di etimologia greca (Echinos significa “riccio di mare” per la forma della parte superiore della pianta, ma è solo dall’inizio del XX secolo che l’Echinacea entra nella pratica di cura quotidiana: la tintura madre è attualmente tra i rimedi più venduti negli Stati Uniti, e da allora si avvia la sua diffusione anche nel vecchio continente

Aiuta a favorire il funzionamento del sistema immunitario e favorisce la cicatrizzazione delle piccole ferite. Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’Echinacea nell’aiutare a ridurre il verificarsi delle malattie da raffreddamento delle prime vie aeree tipiche della stagione fredda. Per questo motivo viene considerata dotata di azione “preventiva”.

 

L’Echinacea appartiene alla famiglia delle Asteraceae; sotto il profilo botanico, le specie più attive sono la Purpurea e l’Angustifolia. Vediamo nel dettaglio la loro azione:

 

Azione immunostimolante, in particolare favorisce il benessere delle prime vie aeree:

  • ha una buona azione immunostimolante aspecifica confermata da prove sperimentali quali aumento della capacità dei leucociti totali di inglobare e distruggere virus e batteri, della differenziazione dei leucoociti immaturi in leucocociti maturi più attivi, del numero e dell’attività dei macrofagi e della produzione di interferone e di altre sostanze capaci di stimolare il sistema immunitario Particolarmente importante sembra l’aumento della produzione di interleukina 10, perchè essa svolge un ruolo primario nella stimolazione dei linfociti.

 

  • E’ stato anche dimostrato che l’echinacea è in grado di opporsi all’azione depressiva sul sistema immunitario tipica di molti antibiotici. Sono stati condotti numerosi studi clinici per valutare l’efficacia di questo estratto, in particolare come immunostimolante utile nella prevenzione di alcune malattie infettive delle prime vie aeree di origine sia batterica sia virale.

 

  • Per valutare i suoi benefici sono stati effettuati 24 studi, i cui risultati sono i seguenti: nei gruppi trattati con Echinacea l’incidenza di infezioni dell’albero respiratorio è stata del 29,3% e in quelli placebo del 36,7%. Inoltre, il tempo di recupero dei soggetti trattati con Echinacea era significativamente superiore rispetto a quello osservato nei gruppi placebo.

 

  • Azione anti-infiammatoria: L’Echinacea può stimolare la produzione di ormoni glicocorticoidi da parte delle ghiandole surrenali, ormoni che hanno una potente azione anti-infiammatoria. Ciò spiegherebbe, almeno in parte, la sua attività anti-infiammatoria.

 

I dati oggi presenti in letteratura ne autorizzano l’uso anche in gravidanza.

 

 

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